I mezzofondisti trentini escono dal Campaccio con un bel sorriso 

Corsa campestre. Crippa (4°): «Soddisfatto per essere riuscito a stare con questi grandi campioni  fino alla fine». Battocletti: «Che bello l’abbraccio della Dossena». Mattuzzi: «Sono contenta» 


di Paolo Trentini


TRENTO. Riprendono quota gli atleti trentini. Il cross del Campaccio ha ridato slancio alle azioni dei mezzofondisti nostrani che hanno tratto indicazioni incoraggianti dalle rispettive prove e in un paio di casi anche ritrovato morale dopo le poco brillanti ultime uscite. È il caso di Yeman Crippa. Il 22enne della Polizia, dopo l’illusione della campestre pre-Europeo, non è più riuscito a sorridere: prima la mezza delusione nel fango del campionato continentale, poi la gara tutta in salita alla Boclassic dove, pur realizzando un tempo di 2 secondi inferiore a quello dello scorso anno, non è riuscito ad andare oltre l’ottava posizione. Così il quarto posto nella campestre lombarda scalda il cuore in vista dei prossimi impegni tanto che alla fine si è detto «soddisfatto per essere riuscito a stare con questi grandi campioni fino alla fine». Il suo obiettivo sono i Mondiali di Doha (5000 e 10mila) e tutte queste gare sono propedeutiche al ritorno in pista, oltre ad essere molto simili alle finali mondiali: tattiche e con un avvio quasi mai molto veloce, esattamente come è accaduto al Campaccio.

Torna a Cavareno rincuorata anche Nadia Battocletti. Il suo sesto posto le fa cancellare l’opaca prestazione della Boclassic, complice anche un malessere improvviso, ma ancora di più lo fa l’abbraccio ricevuto dalla collega Sara Dossena a fine corsa: «È stato un gesto bellissimo – afferma Nadia – perché io Sara la conosco molto poco e la vedo soltanto sui campi di gara all’arrivo, come per esempio è accaduto alla Boclassic, e ricevere l’affetto di una campionessa fa sempre piacere. Riguardo alla gara sono partita con cautela, al contrario delle prime che l’hanno messa giù durissima dal primo metro e si è visto. Io dopo la prestazione negativa della corsa di San Silvestro, dove sono arrivata tra le ultime perché dopo gli Europei ho preso un paio di settimane di pausa, ho preferito una gara in progressione per non rischiare di dover terminare anzitempo la mia prova. Alla fine devo dire di essere soddisfatta della mia prestazione ma ancora di più dell’esperienza in sé. Mi sono divertita tantissimo, non ho mai visto così tanto pubblico per una gara di corsa campestre e in queste condizioni correre diventa veramente un piacere. Non sarò al via, però, al cross della Vallagarina per concentrarmi sul Cinque Mulini».

Mondiali nel mirino anche per Isabel Mattuzzi, giunta in scia alla Battocletti a San Giorgio su Legnano, che si è messa alle spalle alcuni fastidi ai tendini e ora prosegue la preparazione a Grosseto. Lei sì sarà presente in destra Adige: «Sono contenta – ammette – anche se c’è ancora un bel po’ da fare perché è un periodo molto intenso di allenamenti. Non avevo fatto una preparazione specifica e non avevo la qualità e il ritmo giusto nelle gambe per pensare di essere competitiva con le migliori in una gara come il Campaccio. Negli ultimi chilometri sapevo di averne ancora per andare avanti ma sapevo altresì di non poter accelerare. Venerdì 18 terminerò il raduno a Grosseto in tempo per partecipare al cross della Vallagarina. Non ho ancora parlato con il mio allenatore (Dimitri Giordani, ndr) e non so come affronterò la corsa dopo altre due settimane intense. La notizia positiva è che sono scomparsi quasi del tutto i fastidi al tendine e quindi potrò concentrarmi senza ansia per ottenere il minimo per i 3000 siepi ai Mondiali».

©RIPRODUZIONE RISERVATA















Scuola & Ricerca

In primo piano