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Coppa Davis, Sinner e Djokovic tornano ad affrontarsi. Volandri: “Come una partita a scacchi”

Domani, 25 novembre, la semifinale tra Italia e Serbia tutta all'insegna della strategia. Dubbi sul secondo singolarista



MALAGA. "Una partita a scacchi" dove i due re sono Jannik Sinner e, ovviamente, Novak Djokovic.

La metafora trovata da Filippo Volandri è più che mai azzeccata: la semifinale di Coppa Davis in programma domani (25 novembre) a Malaga tra Italia e Serbia sarà una sfida di attesa, studio dell'avversario e soprattutto strategia.

Per il talento azzurro e il numero uno al mondo si tratta del terzo incontro in pochi giorni: la vittoria di Sinner nel girone delle Atp Finals e la rivincita del serbo proprio in finale. E ora in Spagna la 'bella' che vale la finale di Davis.

Volandri non ha dubbi: "Sarà diversa dalle due precedenti sfide a Torino. Con tutte le esperienze recenti che hanno fatto, Djokovic ha capito cosa aspettarsi da Jannik, e Jannik ha capito che quello che aveva fatto nel primo match non bastava più".

E questo lo hanno capito anche tutti gli appassionati dello sport con la racchetta: l'interesse per il big match, infatti, è cresciuto non solo tra italiani e serbi al punto che i media mondiali hanno già definito "una finale anticipata" l'incontro tra i due tennisti più in forma del momento. C'è curiosità di capire quanto ancora possa continuare il regno di Djoko, il più forte giocatore di tutti i tempi, e se sia Sinner, che lo ha già battuto a Torino, il "predestinato" a strappargli lo scettro nel 2024.

"Jannik si mette alla prova - sottolinea Volandri - Per chi guarderà sarà una partita ancora più speciale rispetto alle ultime due perché si giocherà a scacchi con due capitani in campo e una visione allargata, con le squadre che spingeranno i giocatori".

"Nole l'ho visto bene - aggiunge - Come Jannik è arrivato tardi, potendo provare poco il campo. Ma contro la Gran Bretagna ha tirato fuori il fuoco che ha dentro. Sarà una partita davvero bella". Intanto ci sono da definire il singolarista che scenderà per primo in campo e la coppia per il doppio.

Volandri ha ampia scelta potendo scegliere tra Lorenzo Musetti (numero 21 Atp), Matteo Arnaldi (n.44) e Lorenzo Sonego (n.47). Il primo, però, a Bologna ha perso l'unico singolare che ha giocato in Davis. Arnaldi è uscito sconfitto ieri dalla sfida con l'olandese Botic Van de Zandschulp, anche se di misura. Sonego, invece, ha vinto sei incontri su sei in Davis. C'è però da considerare l'avversario che la Serbia manderà in campo e i confronti personali tra giocatori. Viktor Troicki, oltre a Djokovic, può avvalersi di Laslo Djere (n.33), Dusan Lajovic (n.46) e Miomir Kecmanovic (n.55). Quest'ultimo ha giocato e vinto il suo incontro nella sfida ai quarti con la Gran Bretagna.

Statisticamente le sfide tra giocatori vedono gli italiani in leggero vantaggio ma molto dipende dal tipo di campo (a Malaga si gioca su una superficie molto veloce) e dallo stato fisico dei giocatori. L'unica certezza è che anche Volandri fa tattica e non si sbilancia: "Kecmanovic o Djere - dice sibilino - hanno caratteristiche tecniche diverse rispetto a Van de Zandschulp".













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