Dopo Rio

Appiano applaude Eva, Petra e Niccolò: «Il nostro orgoglio»

Folla per il due volte oro olimpico, la fidanzata e la biker, con un minuto di silenzio per le vittime del sisma


di Daniele Magagnin


APPIANO. Il Comune di Appiano ha omaggiato i “suoi” tre azzurri che si sono fatti onore alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Ieri sera, nel corso del “Mercoledì Lungo”, l’amministrazione municipale, con a capo il sindaco Wilfried Trettl, nel corso di una suggestiva cerimonia pubblica (con un momento di raccoglimento per le vittime del terremoto), ha tributato un ringraziamento ufficiale a Eva Lechner (mountain bike), Petra Zublasing e all’immenso Niccolò Campriani (tiro a segno). «Siete il nostro orgoglio», ha detto il primo cittadino.

Eva Lechner, 31 anni compiuti lo scorso primo luglio, è stata l’unica rappresentante azzurra ai Giochi brasiliani nella mountain bike, specialità cross country. Il Comune di Appiano l’ha ringraziata per aver preso parte alla terza olimpiade consecutiva e per essere una delle biker più medagliate a livello internazionale in 15 anni di carriera. Il 18esimo posto a Rio è comunque un ottimo risultato.

Petra Zublasing ha perso di poco la medaglia nel tiro a segno, quarta nella carabina 50 metri tre posizioni, ad un soffio dal bronzo. Una condotta di gara esemplare, che le è valsa l’applauso sincero e convinto dei suoi compaesani e degli ospiti della cittadina sulla Strada del Vino, certi che, come sostiene il suo “fidanzato d’oro” Niccolò Campriani, in futuro sarà una sicura protagonista ai massimi livelli.

Ovazione per l’illustre cittadino “adottato”, Niccolò Campriani, ormai residente in pianta stabile da oltre due anni e mezzo ad Appiano, primo perché è fidanzato con Petra Zublasing e poi perché in paese c’è il poligono da 50 metri al coperto più funzionale d’Italia per svolgere gli impegnativi allenamenti. Niccolò Campriani ha sfoggiato le due medaglie d’oro (carabina 50 metri 3 posizioni e carabina aria compressa) conquistate a Rio, abbinando come sempre parole mai banali, ricche di significativi messaggi: «Stare nel villaggio olimpico mi ha fatto sentire cittadino del mondo, in un momento in cui si erigono troppe barriere».

A ringraziare i campioni il generale dei Carabinieri Massimo Mennitti, che ha ricordato il ruolo dei corpi militari (Esercito per Eva, Carabinieri per Petra e Fiamme Gialle per Niccolò) e il presidente dell’Unione Italiana Tiro a Segno, Ernfried Obrist, altoatesino di Caldaro, fiero dei risultati dei suoi tiratori. E ne ha ben donde.

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