Al Meeting Europa  di Torbole Johan  vince per un punto

Nago-torbole. Sull’Alto lago di Garda si è conclusa una tre giorni di vela particolarmente appassionante dal punto di vista agonistico: in occasione della 21esima edizione del Meeting della classe...



Nago-torbole. Sull’Alto lago di Garda si è conclusa una tre giorni di vela particolarmente appassionante dal punto di vista agonistico: in occasione della 21esima edizione del Meeting della classe Europa organizzata dal Circolo Vela Torbole, 130 partecipanti provenienti da 13 nazioni hanno dato vita a 9 regate che hanno deciso il podio solo dopo l’ultima prova.

Botta e risposta Johan-Sivy

Dal punto di vista agonistico dal secondo giorno si è accesa una bella sfida: se dopo il primo giorno sembrava che il norvegese Johan non avesse rivali considerati l’infilata di tre primi, nel secondo si è fatto prepotentemente avanti il ceko Sivy, che a sua volta con tre primi l’ha superato. Ma il norvegese ha ben reagito all’attacco e nell’ultima giornata ha realizzato nuovamente tre primi, che gli hanno permesso di superare e battere di un solo punto l’avversario, che nella terza giornata nella propria batteria aveva chiuso con due primi e un secondo.

Al terzo posto una danese

Decisamente forte la danese Anna Livbjerg, che ha mantenuto la terza posizione assoluta, senza farsi raggiungere dagli avversari della categoria maschile, che anzi hanno perso terreno in termini di punti. La danese ha preceduto sul podio di categoria la connazionale Bentzen (13esima assoluta) e la spagnola Llargués (28esima). Buona rimonta dell’italiano Francesco Zugna (CDV Muggia) che, grazie ad un bel terzo parziale conquistato nel secondo giorno, era risalito al 15esimo posto; con l’ultima giornata ha perso qualche punto concludendo comunque ad un’ottima 17esima posizione assoluta.

«Sono molto soddisfatto di come sia andata questa ventunesima edizione del Meeting Europa - ha commentato il presidente del CV Torbole Montagni - le condizioni sono state varie e il comitato di regata Fiv presieduto da Pietro Benamati ha lavorato bene per riuscire in certi casi a seguire le oscillazioni del vento e quindi spostare il campo di regata o ridurre il percorso quando il vento è calato nella seconda giornata».















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