TRENTO

«Trento e il Bondone uniti per turismo e cultura»

In un momento di difficoltà come questo è necessaria una sinergia tra Trento ed il Bondone per un progetto molto ampio che punti sia al turismo che alla cultura



TRENTO. In un momento di difficoltà come questo è necessaria una sinergia tra Trento ed il Bondone per un progetto molto ampio che punti sia al turismo che alla cultura. Per questo il Centro Santa Chiara dovrà avere un ruolo diverso: «Non Trentocentrico – ha detto Sandra Matuella nella duplice veste di consigliere circoscrizionale di Oltrefersina e vice presidente del Centro Santa Chiara – ma aperto anche a tutte le forme artistiche delle valli fino ad oggi scarsamente valorizzate. Questa potrebbe essere una scelta con valenza anche turistica orientata verso la cultura di montagna». Alla conferenza stampa che si è tenuta sotto il porticato del palazzo della Regione era presente una rappresentanza dei consiglieri di tutte le circoscrizioni e alcuni consiglieri comunali, tutti della Lega, per dare forza ad un documento che verrà presentato nei consigli di circoscrizioni ed anche in consiglio comunale col quale si vuole impegnare la giunta a prendere iniziative concrete a supporto del commercio e del turismo. Decisa la volontà di sostenere in tutti i modi possibili la funivia Trento Monte Bondone.

Per Cadonna consigliere circoscrizionale di Sardagna sarebbe fondamentale anche per gli abitanti del sobborgo perché l'attuale funivia è troppo spesso ferma o per problemi tecnici o per l’ormai inadeguata struttura in rapporto agli eventi climatici. Per Martina Loss sarebbe ideale poter far parcheggiare i turisti a pochi metri dal casello autostradale mettendogli a disposizione una funivia che li porti direttamente sulle piste da sci. Polemico l'intervento di Gianni Festini Brosa: «La collaudata Guest Card sarebbe stato il mezzo ideale per contingentare le presenze turistiche sia a livello di prenotazioni alberghiere che di affluenza agli impianti. Un altro strumento poteva essere la vendita online dei giornalieri in modo da avere un controllo diretto degli accessi sulle piste, ma il governo non ha voluto sentire ragione».









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