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Pioggia e vento: molti impianti chiusi

Sul Bondone, in Panarotta e sulla Polsa-San Valentino le seggiovie sono rimaste ferme quasi del tutto. A Folgaria è andata un po’ meglio


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Da una parte gli sfortunati che piangono e dall’altra i ricchi che se la ridono. La perturbazione che ha investito il Trentino ha tracciato un solco tra le località turistiche. Quelle più in quota, e più a nord, hanno ricevuto sacchi pieni di neve, invece quelle più basse solo pioggia. Uno sguardo alle webcam delle varie località sciistiche del Trentino e si ha subito il quadro.

Sul Bondone, in parte a Folgaria, sul Baldo, parzialmente sulla Paganella lo schermo delle telecamere era pieno di gocce e davanti all’obiettivo strisce bianche venivano dilavate dall’acqua battente. Invece a Campiglio, a Folgarida, a Canazei e anche a San Martino di Castrozza si vedeva solo bianco. La neve fin dalla prima mattina ieri ha iniziato a cadere sopra quota 1800 metri, ma non dappertutto.

Sul Bondone, la montagna di Trento pioveva inesorabilmente, anche a Vason, a quota 1650, e anche più in alto. Tanto che la società Trento Funivie aveva lasciato aperta solo la pista della Cordela e poi, verso mezzogiorno, ha chiuso anche quello. Con l’acqua che cadeva a catinelle non aveva senso lasciare gli impianti aperti, considerando anche che le piste diventavano sempre più pericolose.

Le immagini delle webcam del resto, mostrano più verde e marroncino che bianco, con desolate strisce bianche che si insinuano tra i prati come delle vene anemiche sulla pelle di un gigante sudato. La speranza è che le previsioni del tempo per una volta siano azzeccate e che, con il bel tempo, arrivi almeno il freddo che possa permettere l’innevamento artificiale. Ma ormai sulla montagna di Trento preferiscono non farsi troppe illusioni e sono pronti ad aspettare l’alba per vedere cosa fare.

Sulla Panarotta, la montagna di Levico, una scena anche più desolante. Tanta acqua che ha fatto sparire la poca neve che era rimasta sulle piste, tanto che gli addetti rispondono sconsolati che non c’è neanche la speranza di aprire oggi, a meno di non dotarsi degli scii da erba.

A Folgaria, invece, spiegano dal carosello Folgaria Ski, va meglio. Anche sull’altopiano ieri ha piovuto parecchio, tanto da far cadere alcune reti di sicurezza, ma i problemi maggiori li ha creati il vento con raffiche fino a 80 chilometri all’ora. Un vento tanto forte da far entrare i blocchi automatici degli impianti alle quote più alte. Così sono rimasti aperti circa la metà degli impianti di risalita. Intanto, le gare di Coppa Europa previste per ieri e per oggi slittano di un giorno.

Anche in questo caso, gli impiantisti fanno gli scongiuri e sperano ardentemente che arrivi il freddo in modo tale da poter sparare la neve che manca. La società Folgaria Ski ha preparato tutto per far disputare le gare e per preparare le piste per il prossimo fine settimana che, sempre che arrivi il freddo, potrebbe essere buono con il sole. Questo considerando che la pioggia di ieri non ha danneggiato più di tanto le piste.

Sulla Polsa-San Valentino, ieri, invece le seggiovie sono rimaste ferme. Le raffiche superiori agli 80 chilometri all’ora hanno impedito che gli impianti entrassero in funzione. Per non parlare della pioggia che ha martellato per quasi tutto il giorno il Baldo.









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