IL CASO

Baglioni ironizza sulle penne nere. Poi le scuse intonando il canto degli alpini

Aveva detto: "Il Festival non sarà come un'adunata". Nel pomeriggio ha cantato "Sul cappello che noi portiamo"



TRENTO. Il Festival di quest’anno "non sarà un raduno degli alpini". Lo ha detto in conferenza stampa Claudio Baglioni - direttore artistico e conduttore della grande rassegna canora - scatenando le critiche delle penne nere a tre mesi dall'Adunata di Trento.

Il primo ad indignarsi è stato Davide Pieruccini, assessore del Comune piemontese di Cuorgnè, paese del generale Giuseppe Domenico Perrucchetti, fondatore degli Alpini - che sul web ha chiesto le "scuse ufficiali" di Baglioni.

"Nessuno può minimizzare il mondo degli Alpini, dal sacrificio nelle guerre fino alla solidarietà per le varie missioni di pace che il nostro illustre corpo svolge in molti angoli del mondo", ha aggiunto Pieruccini. 

Nel pomeriggio, in conferenza stampa, Baglioni ha chiesto scusa intonando "Sul cappello che noi portiamo". "Ieri gli alpini stavano sotto l'Ariston, li ho salutati e ho cantato con loro. Conosco i loro canti, vorrei riconciliarmi: sono disposto anche a entrare con la penna nei capelli", ha detto il direttore artistico del festival. 









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