Robotica, in 6 operazioni su 10 al colon ancora un miraggio



(ANSA) - ROMA, 16 OTT - L'Italia è stato uno dei primi Paesi al mondo a introdurre la chirurgia mini invasiva. Eppure oggi, mentre molti in Europa usano pressoché solo questa per gli interventi al colon, da noi ancora a sei pazienti su dieci che potrebbero beneficiarne, viene "aperta la pancia". E' la denuncia che arriva dal Congresso organizzato dalla Società di Chirurgia e dall'Associazione Chirurghi Ospedalieri (Acoi) presso il palazzo Congressi La Nuvola di Roma, e che vede riunite, per la prima volta, 30 società scientifiche del settore.    "In Italia abbiamo i migliori chirurghi, ma abbiamo problemi di costi, di organizzazione e di disuniformità nell'utilizzo delle tecniche. Nonostante sia considerato il modo più sicuro e meno invasivo, ad oggi solo il 40% degli interventi al colon in Italia viene fatto tramite robotica", spiega Massimo Carlini, Direttore del Dipartimento di Chirurgia dell'Ospedale S. Eugenio di Roma. "Una disparità inaccettabile - prosegue - che penalizza il Sud e che potrebbe esser superata concentrando operazioni di questo tipo in centri di riferimento dotati di macchinari di ultima generazione".    A preoccupare, è però anche un problema di formazione. "La chirurgia robotica ha fatto negli ultimi anni passi da gigante e presto a disposizione dei chirurghi ci saranno dei nuovi strumenti", dichiara il presidente della Sic, Marco Montorsi.    "Il paradosso - prosegue - è che la formazione professionale in questo momento non riesce a garantire la copertura necessaria per formare i chirurghi all'utilizzo di queste tecnologie.    Corriamo il rischio di avere i robot, ma di non avere i professionisti che li sanno utilizzare". (ANSA).   









Scuola & Ricerca



In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»