MEDICINA

Intervento salvavita su una bimba di 10 mesi con emorragia cerebrale

I medici di Vicenza: "Abbiamo scelto un approccio diverso - ha detto Iannucci - utilizzando per la prima volta in Italia un nuovo stent di nuova generazione"



VICENZA. Nei casi di rottura di un aneurisma l'approccio migliore generalmente consiste nell'occlusione dell'arteria interessata. La recente disponibilità di un device per occlusione di aneurismi che "viaggia" all'interno di un microcatetere molto piccolo, di circa 0,56 millimetri, ha determinato la scelta di eseguire un intervento di posizionamento di stent a diversione di flusso di tali dimensioni (tale stent è stato posizionato finora solo 6 volte nel mondo).

I progressi tecnologici hanno permesso di miniaturizzare gli stent, dispositivi che si posizionano all'interno dell'arteria impedendo che il sangue "gonfi" le sacche aneurismatiche e quindi riducono la pressione sulla parete prevenendo ulteriori sanguinamenti. Su un paziente pediatrico di questa età, tuttavia, tale metodica è ritenuta poco applicabile semplicemente perché non esistono stent di dimensioni abbastanza piccole per essere inseriti all'interno del vaso sanguigno.

"Abbiamo scelto un approccio diverso - ha detto Iannucci - utilizzando per la prima volta in Italia un nuovo stent di nuova generazione", che è stato consegnato al San Bortolo dal produttore una settimana prima della sua commercializzazione ufficiale in Europa.

La piccola paziente è stata operata il 15 giugno scorso. L'intervento, durato circa due ore, è particolarmente delicato, considerando che già nei pazienti adulti presenta comunque un tasso di mortalità-morbilità del 4-6%.

La paziente è stata quindi costantemente monitorata presso la Terapia intensiva Pediatrica del San Bortolo, e poi dal reparto pediatrico con una prognosi che ad oggi è del tutto favorevole.









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