Montagna

Tragica bufera di neve sull’Elbrus: morti cinque alpinisti

Sul Caucaso una spedizione è stata travolta dal maltempo: 14 escursionisti salvati in extremis. Aperta un’inchiesta, nel mirino gli organizzatori



MOSCA. Un’altra terribile tragedia della montagna, questa volta sul monte Elbrus, massiccio di 5642 metri nel Caucaso. Una bufera di neve ha colto di sorpresa un gruppo di 19 alpinisti e per cinque di loro, purtroppo, non c’è stato nulla da fare mentre gli altri 14 sono riusciti a mettersi in salvo.

La tragica notizia è stata confermata dal ministero delle Emergenze russo e ripreso dall'agenzia Interfax.

«Durante le operazioni di ricerca e salvataggio di un gruppo di alpinisti sul monte Elbrus sono state tratte in salvo 14 persone. Esse sono state portate nella radura di Azau e sottoposte a cure mediche. Purtropo cinque persone sono morte», ha dichiarato l'ufficio stampa del ministero delle Emergenze in una nota.

Sempre secondo il ministero - ripreso stavolta da Meduza - nella zona si registravano 20 gradi sotto lo zero e una tormenta con raffiche di vento fino a 70 metri al secondo.

Gli alpinisti avevano chiesto aiuto a causa del peggioramento delle condizioni atmosferiche e si trovavano a un'altezza di circa 5.400 metri. Le cinque vittime, stando alle prime informazioni, sarebbero morte assiderate.

Russia, bufera sul Monte Elbrus: 5 morti, salvati 14 scalatori

Operazioni "estremamente difficili" a causa del maltempo che ha imperversato nella zona

Sull’Elbrus sono immediatamente arrivati una settantina di soccorritori decisi a salvare quante più vite possibili.

Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta: nel mirino ci sono gli organizzatori della scalata, che rischiano pesanti conseguenze penali per aver messo in una situazione di estremo pericolo un così elevato numero di turisti. Il maltempo nella zona del Caucaso era stato ampiamente previsto ma nessuno ha pensato di fermare la spedizione, mandando gli alpinisti a rischiare la vita, come purtroppo è accaduto.

Tra i 14 escursionisti feriti alcuni sono in gravi condizioni a causa dell’ipotermia e di fratture riportate durante la discesa in mezzo alla bufera, in condizioni meteo impossibili: venti che soffiavano fino a 70 km/h, neve abbondante e temperature fino a meno 20 gradi.













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