L’incidente

Tragedia sul Garda, chi dei due tedeschi era alla guida del motoscafo?

Quando il mezzo rientra al rimessaggio, le telecamere inquadrano il proprietario (che ha rifiutato di sottoporsi all'alcoltest). L’amico: “Prima ero io ai comandi”



LAGO DI GARDA. Il proprietario del motoscafo ha rifiutato di sottoporsi all' alcoltest, l' amico è risultato negativo. E’ uno degli elementi fin qui raccolti nelle indagini sull' incidente di sabato sera (19 giugno) al largo del lago di Garda, nel quale sono morti Umberto Garzarella, 37 anni, e Greta Nedrotti, 25 anni.

Chi era al comando del potente motoscafo Riva al momento dell' impatto, violentissimo, che ha ucciso sul colpo Umberto e ha sbalzato in acqua Greta, ritrovata a una profondità di 100 metri? 

I due turisti tedeschi a bordo del motoscafo sono diportisti esperti: hanno la patente nautica da 35 anni e da venti navigano sul lago di Garda.

«Abbiamo sentito un colpo, ma pensavamo di aver impattato un tronco, oppure una boa. Abbiamo rallentato ma era buio e non abbiamo visto niente. Così siamo tornati nel rimessaggio», hanno spiegato i due diportisti.  È qui che le telecamere di sicurezza li inquadrano. Il video sequestrato dai carabinieri – rivela il Messaggero – mostra il proprietario del motoscafo alla guida, che manovra per ormeggiare.

«Ma fino a quel momento ero io ai comandi, ci siamo scambiati il posto solo alla fine per la fase delicata dell' attracco», ha riferito l'amico del proprietario, che è risultato negativo al test per rilevare droga e alcol nel sangue.

Stando ai verbali, dunque, al momento dello schianto a condurre l' Aquarama era il turista sobrio, anche se le telecamere inquadrano il proprietario, che ha poi rifiutato di sottoporsi all’alcoltest.

Il loro avvocato ha spiegato che i due tedeschi “sono stati rintracciati in albergo, non al Brennero mentre scappavano”. 

E dice di essere stato lui a informarli di quanto accaduto, dei due ragazzi morti: «Credevano di essere ascoltati dagli investigatori per un incidente tra altre barche. Quando ho spiegato l' accaduto sono rimasti pietrificati, fissavano il vuoto e ripetevano: Non è possibile, non ci siamo accorti di niente».

Intanto la Lega ha presentato una proposta di legge per equiparare le pene per omicidio nautico a quelle previste per omicidio stradale: la proposta prevede l'introduzione nel codice penale di tale reato, aggiungendo pene per lesioni alla persona in contesti nautici. 













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