POLITICA

Conte rinuncia, si apre la nuova crisi di governo. Ora tocca a Cottarelli

Il presidente Mattarella mette il veto sulla nomina di Savona e dopo poche ore convoca Cottarelli. Di Maio e Salvini: si torni subito al voto



ROMA. Sul fare della sera di domenica 27 maggio si consuma uno strappo istituzionale senza precedenti. Il professor Giuseppe Conte ha rimesso il mandato dopo il veto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella su Paolo Savona al ministero dell'Economia.

Il no di Mattarella apre uno scontro istituzionale senza precedenti. "La scelta di Mattarella è incomprensibile, la verità è che non vogliono il M5s al governo, sono molto arrabbiato ma non finisce qui", sono le prime parole di Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha parlato attraverso il suo profilo facebook. "Prima gli italiani, il loro diritto al lavoro, alla sicurezza e alla felicità. Abbiamo lavorato per settimane, giorno e notte, per far nascere un governo che difendesse gli interessi dei cittadini italiani. Ma qualcuno (su pressione di chi?) ci ha detto No. Mai più servi di nessuno, l'Italia non è una colonia. A questo punto, con l'onestà, la coerenza e il coraggio di sempre, la parola deve tornare a voi!".

"L'Incertezza della nostra posizione nell'Euro ha posto in allarme investitori italiani e stranieri che hanno investito in titoli e aziende", ha detto il presidente Mattarella spiegando il suo no davanti ai microfoni dopo l'incontro con Conte.

"L' aumento dello spread aumenta debito e riduce la possibilità di spese in campo sociale. Questo brucia risorse e risparmi delle aziende e prefigura rischi per le famiglie e cittadini italiani", con un rischio anche per i mutui.

In serata, Mattarella ha deciso di convocare per la mattinata di lunedì al Quirinale Carlo Cottarelli, l'ex commissario alla spesa pubblica durante il governo Letta.













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