SPAGNA

Bimbo caduto nel pozzo, ore decisive per conoscere la sorte di Yulen

Da oltre una settimana non solo la Spagna, ma il mondo intero, è col fiato sospeso per la tragedia che vede come protagonista Yulen, un bimbo di 2 anni e mezzo, caduto domenica 13 gennaio in un pozzo vicino a Malaga



MADRID. È terminata ieri sera la perforazione di un tunnel parallelo al pozzo di prospezione in cui è caduto il piccolo Yulen di due anni il 13 gennaio scorso Totalan vicino a Malaga: si scaverà adesso un tunnel orizzontale di 3-4 metri a una profondità di circa 72 metri per cercare di raggiungere il bimbo. Le speranze di ritrovarlo vivo sono purtroppo ridotte al lumicino. 

Una vicenda, quella del bambino iberico, che in Italia riporta alla mente quelle drammatiche ore di 37 anni fa quando tutto il Paese seguì, minuto dopo minuto, in diretta tv la tragedia di Alfredino Rampi a Vermicino. 

Le dimensioni ridotte della circonferenza del pozzo in cui è precipitato il piccolo Yulen, profondo 110 metri e largo 25 centimetri, hanno impedito ai soccorritori di calarsi immediatamente al suo interno ed il robot inviato da un'impresa tecnologica, che ha realizzato numerose immersioni, e utilizzato nei primi giorni di ricerche, ha intercettato unicamente un sacchetto di caramelle che il bambino aveva con sé al momento della caduta.

Angoscia senza fine per i genitori, due ventenni di Malaga, che al momento dell'accaduto erano con alcuni parenti a preparare una paella nella proprietà di un familiare nella zona fra il ruscello di Olía e il fiume Totalan, vicina al dolmen Cerro de la Corona, nella Sierra di Totalan, nei pressi di Malaga. Yulen giocava con un altro bambino nel campo, quando è precipitato nel pozzo di prospezione dell'acqua. A dare l'allarme, fra grida disperate, uno dei familiari che lo ha visto cadere. Secondo testimonianze di membri delle squadre di salvataggio, citate dai media, il pianto flebile del bambino, inizialmente udibile, è cessato dopo qualche ora.

Nelle operazioni sono state impegnate un centinaio di unità del Conzorzio provinciale dei vigili del fuoco, della Protezione Civile, della Squadra di Salvataggio e Intervento di Montagna (Ereim), della polizia e della guardia civile, così come sub dell'istituto armato, dato che non si sa ancora se ci sia acqua nel fondo della cavità di prospezione.

Con il passare del tempo, i tecnici hanno deciso di scavare un tunnel orizzontale per accedere al condotto dov'è precipitato Yulen. La sonda robot con le telecamere è stata bloccata dal 'tappo' di materiale e sono stati estratti solo 60 centimetri di terra e pietre, per cui la guardia civile, che coordina le operazioni, ha avviato un piano alternativo.

Il viceprefetto ha evidenziato che ci sono tre fattori che condizionano le operazioni di salvataggio: la sicurezza del bambino; la necessità di impiegare il minore tempo possibile per localizzarlo; e la difficile orografia del territorio, che complica i lavori. In particolare la consistenza rocciosa del terreno ha causato forti rallentamenti. 

Si è così conclusa solo ieri sera, 21 gennaio, la perforazione del tunnel parallelo al pozzo di prospezione in cui è caduto il piccolo Yulen: si scaverà adesso un tunnel orizzontale di 3-4 metri a una profondità di circa 72 metri per cercare di raggiungere il bimbo. Resta però il punto interrogativo sull'esatta ubicazione di Yulen: per questo prima ancora del completamento del tunnel orizzontale di collegamento verrà realizzato un buco di circa 20 centimetri fino al pozzo per introdurre una videocamera e vedere se il piccolo si trovi o meno a quella profondità.

Secondo El Pais, la perforazione del tunnel parallelo è terminata alle 20:30 di ieri sera ed è durata 55 ore, molte di più rispetto alle 15 previste. Il tunnel verticale verrà adesso 'intubato' con cilindri di metallo per evitare la possibilità di frane e per facilitare le operazioni di recupero. Il tunnel orizzontale verrà scavato a mano con picconi o con martelli pneumatici, a seconda della consistenza del terreno.

 

 













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