Sull’A22 compromesso tra Stato e Province 

Il ministro Toninelli riconosce pari dignità ai territori nel Comitato di indirizzo  Ma il presidente lo indicherà Roma. Ok alle tangenziali di Trento e Bolzano



TRENTO. Alla fine il compromesso si è trovato. C’è voluto un viaggio a Roma in più dei governatori del Trentino Maurizio Fugatti, dell’Alto Adige Arno Kompatscher, ma anche di quelli di Veneto e Friuli Venezia Giulia Luca Zaia e Massimiliano Fedriga, ma ora c’è l’accordo con il governo sulla governance del comitato di indirizzo paritetico tra Stato ed enti territoriali che si occuperà del corridoio del Brennero e dell’accordo quadro sulla concessione dell’A22. Un comitato che deciderà anche sulla concessione autostradale Nelle ultime settimane, erano emersi forti problemi perché al presidente, indicato dai tre membri di nomina statale, veniva riconosciuto un voto doppio rispetto agli altri in caso di parità e un diritto di veto. Due elementi che sbilanciavano troppo la gestione del comitato a favore dello Stato. Nella riunione di ieri con il ministro dei Lavori pubblici Danilo Toninelli e il ministro dei rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro è stata raggiunta una soluzione di compromesso. Il presidente sarà sempre scelto tra i membri di nomina statale, ma di concerto con i membri indicati dai territori. Sparisce, poi, il diritto di veto facendo diventare quindi obbligatoria la ricerca di soluzioni condivise.

Fugatti e Kompatscher hanno diffuso una nota in cui si dicono soddisfatti: «Un clima positivo e di grande collaborazione ha permesso di sciogliere gli ultimi nodi importanti sulla futura gestione dell’A22, ribadendo come il Comitato di indirizzo sul Corridoio del Brennero sarà gestito secondo una logica paritaria fra Stato, Regioni e Province autonome». Da non confondere il comitato di indirizzo con la nuova società in house Brennerkorridor che avrà uno suo cda e un suo presidente.

Il nodo da sciogliere nella riunione era proprio la governance del comitato paritetico di indirizzo chiamato a presidiare l’accordo quadro sul Corridoio del Brennero al cui interno è ricompreso l’affido diretto della gestione di A22. Il ministro Toninelli ha rassicurato che le decisioni strategiche saranno prese dal Comitato a maggioranza, senza quindi nessun diritto di veto da parte del presidente. E’ stata promessa massima condivisione dunque per la gestione dell’autostrada e disponibilità anche a rivedere, al fine di chiarire meglio alcuni aspetti giuridici, la bozza di Accordo di cooperazione interistituzionale sul Brennero, che una volta modificata sarà inviata nuovamente a Bruxelles per l’approvazione definitiva. In serata, poi, Toninelli ha spiegato: «In un clima di proficua collaborazione è stato sciolto il nodo che riguardava la governance del Comitato di indirizzo che presidierà l'accordo quadro sulla concessione della A22. Prevarrà una gestione concertata tra Stato, Regioni e autonomie locali in merito alle scelte strategiche e saranno, peraltro, realizzate infrastrutture viarie connesse al tracciato autostradale che sono di notevole valore per Trento e Bolzano». L’allusione è soprattutto alle tangenziali di Trento e Rovereto che hanno avuto il via libera ieri. L’ex presidente della Provincia Ugo Rossi però spiega che non c’è molto da cantare vittoria: «Con l’incontro a Roma si è tornati alla mediazione che avevamo già raggiunto un mese fa. Poi il ministro Toninelli aveva tentato un blitz spostando la governance del comitato di indirizzo a Roma, ora siamo tornati in equilibrio, ma bisognerà vedere se il governo porterà questa soluzione a Bruxelles e la difenderà con forza oppure se è solo uno dei tanti annunci».













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