Rurali, tensione per il voto decisivo 

Nei prossimi giorni le assemblee dei soci che dovranno approvare il nuovo statuto. Tutte le novità del contratto di coesione


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. E’ periodo di assemblee straordinarie per le casse rurali trentine. I soci sono chiamati ad approvare le modifiche allo statuto delle singole banche di credito cooperativo necessarie per l’ingresso nel nuovo gruppo bancario guidato da Cassa Centrale banca attraverso il contratto di adesione. La Cassa Rurale di Trento terrà la sua assemblea mercoledì 21 novembre alla Blm group Arena, ma anche tutte le altre rurali avranno le loro assemblee straordinarie in questi giorni, in tempi utili per far partire il nuovo gruppo dall’1 gennaio, anche se a Roma ci sono ancora alcune fibrillazioni che mettono in ansia Cassa Centrale. Sul sito delle varie casse rurali si può trovare il nuovo statuto confrontato con il vecchio. Sono anche messe in rilievo le parti aggiunte o modificate. Tra le novità, il venir meno dell’obbligo per le rurali dell’iscrizione alla Federazione della cooperazione. Le novità si rendono necessarie proprio per la particolare natura del gruppo di credito cooperativo che sarà guidato da Cassa Centrale che è una società per azioni con particolari poteri di guida e indirizzo previsti dalla riforma voluta dal governo Renzi. Soprattutto il contratto di coesione solleva molte preoccupazioni tra i soci delle rurali che temono una forte perdita di autonomia delle singole banche. Il contratto di coesione è lungo 42 pagine ed è stato distribuito ai singoli consigli d’amministrazione che dovranno approvarlo. Già nelle premesse si chiarisce che l’adesione a un gruppo bancario è condizione per l’esercizio dell’attività bancaria in forma cooperativa.

Ruolo della capogruppo. Nella prima sezione del contratto si definisce il ruolo della capogruppo. Le singole rurali e bcc sono sottoposte alla direzione e al coordinamento della capogruppo. La solidità finanziaria del gruppo è assicurata dall’Accordo di garanzia con cui la capogruppo e le banche affiliate garantiscono in solido, nei limiti del Free Capital, i creditori esterni.

Doveri della capogruppo. Tra i doveri della capogruppo c’è quello di orientare il gruppo verso modelli di business coerenti con i principi cooperativi e ad adottare misure organizzative ed assetti di gruppo idonei a limitare i rischi, anche reputazionali, derivanti da eventuali attività non coerenti con le mutualistiche che dovessero essere svolte dalla stessa capogruppo e dalle altre società del gruppo. La capogruppo si impegna a perseguire la stabilità e la sana e prudente gestione delle banche affiliate mediante l’esercizio dei poteri previsti dalla legge. Per questo all’articolo 7 è previsto che la capogruppo individui gli indirizzi strategici e gli obiettivi, formuli politiche di gruppo in merito alla gestione e definisca le modalità di valutazione e monitoraggio e classificazione delle banche affiliate. La capogruppo dovrà assicurare un adeguato equilibrio tra le componenti fisse e variabili della remunerazione e meccanismi di correzione del rischio ex ante sul modello risk based . La capogruppo, poi, definisce e approva il piano strategico e le singole banche approvano il proprio piano in conformità con gli obiettivi fissati dalla capogruppo.

Nomina e revoca degli organi delle banche affiliate. Ma i timori per l’autonomia sono dovuti in parte all’articolo 11 che prevede il potere di nomina e revoca dei componenti degli organi delle singole banche fino alla maggioranza degli stessi. In particolare la capogruppo può esercitare il potere di revoca qualora gli amministratori delle banche non adempiano agli obblighi di legge o previsti dall’Accordo di garanzia. La capogruppo, poi, indica le persone da eleggere al posto dei componenti revocati e gli organi delle banche provvedono.

Articolazione territoriale. Ma il potere della capogruppo arriva fino a emanare disposizioni vincolanti concernenti l’articolazione territoriale delle singole banche e, in particolare, predispone il piano di sviluppo e di razionalizzazione territoriale per l’intero gruppo. Questo vuol dire che la capogruppo deciderà anche quante filiali avranno le affiliate e dove le avranno.

Politica creditizia. Grandi poteri la capogruppo li avrà anche per quanto riguarda la concessione dei crediti. Definirà regole e criteri per l’intero processo creditizio e per la gestione del rischio. Regole sulla misurazione del rischio, l’istruttoria, l’erogazione, la valutazione delle garanzie e il controllo delle esposizioni.













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