Redditometro, 200 trentini ai raggi X

Da Roma all’Agenzia delle entrate l’elenco dei “sospetti” per consumi troppo alti rispetto alle dichiarazioni del 2009


di Paolo Morando


TRENTO. Commercianti, professionisti, imprenditori, in guardia: arriva il redditometro. Lo strumento anti evasione, opportunamente rimodulato per stanare i contribuenti più riottosi, sta per essere attivato anche in Trentino. In questi giorni infatti nelle direzioni locali dell’Agenzia delle entrate sono arrivati i primi elenchi “grezzi” con i nominativi di chi sarà messo sotto osservazione. A livello nazionale si tratta di una lista di 35 mila persone: non molte dunque, ma si tratta di profili contributivi altamente significativi. Comprendono infatti chi ha fatto registrare i maggiori scostamenti tra i redditi dichiarati e quelli ricostruiti in base alle spese conosciute dal Fisco, cioè le somme presenti nelle banche dati dell’amministrazione finanziaria. Tutto fa riferimento all’anno d’imposta 2009 e nelle liste dovrebbe essere finito chi ha superato di oltre il 20% il divario tra le due cifre. Una differenza dunque sostanziale tra i consumi effettuati e i redditi dichiarati, tale appunto da giustificare un controllo più approfondito. Per la nostra provincia l’elenco comprende circa 200 nominativi, ovviamente tutte persone fisiche visto che il redditometro è uno strumento basato sui consumi individuali: elenco di cui ora, nel giro di pochi giorni, sarà verificata la congruità rispetto ai dati che sono in possesso della direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate. Una volta compiuta questa operazione, si aprirà la fase del contraddittorio. I contribuenti indicati dalla lista verranno quindi invitati dall’Agenzia delle entrate a giustificare lo scostamento sospetto. Il che potrebbe anche essere motivato da circostanze “innocenti”: ad esempio il disinvestimento di somme importanti o l’ottenimento di prestiti da istituti di credito. In questi casi, se cioè le controdeduzioni saranno giudicate fondate, le stesse verranno accolte e la posizione sarà archiviata. Se così invece non fosse, la prospettiva è quella del contenzioso con il Fisco, che a quel punto procederà all’accertamento vero e proprio e alla rettifica del reddito dichiarato dall’interessato: ovviamente all’insù. Passando però prima per una ulteriore fase di contraddittorio, in cui entreranno in gioco anche le medie Istat sulle voci di spesa sconosciute al Fisco, con importi potenzialmente abbassabili anche in base a prove verbali relative ai consumi abituali del contribuente. Per evitare il contenzioso sarà comunque ancora possibile aderire all’accordo che verrà proposto dall’Agenzia delle entrate, che potrebbe prevedere anche sconti sulle sanzioni: sconti particolarmente elevati in caso di mediazione, strumento obbligatorio per liti fino a 20 mila euro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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