Quattro nuovi vitigni “sostenibili”

Gli incroci effettuati dalla Fondazione Mach: ora si punta sulla resistenza


Carlo Bridi


SAN MICHELE ALL’ADIGE Un professor Francesco Salamini molto soddisfatto quello che - con una certa ambizione- ha accolto ieri nella sala degustazione dell’ex monastero degli Agostiniani le autorità e la stampa per la presentazione e la degustazione dei quattro tipi di vino ottenuti da altrettanti incroci effettuati dai ricercatori della Fem. Questi quattro vini, ha ricordato il presidente, sono il frutto di 16 anni di ricerca durante i quali - ha aggiunto Marco Stefanini responsabile dell’equipe di ricerca -sono stati valutati 17 mila tipi di semenzali. L’attività di miglioramento genetico della Fondazione nel comparto viti-vinicolo ha portato alla individuazione di Iasma 1, 2, 3 e 4, tutti tolleranti alla botrite, quattro cloni che saranno messi a disposizione del mondo viticolo trentino attraverso il Consorzio costituito assieme al Consorzio dei vivaisti trentino. Le viti hanno già dato il primo vino che è stato oggetto sia di micro-vinificazione sia di vinificazione e conservazione in barrique per sei mesi. Alla presentazione alla stampa presenti anche il presidente dell’asso-enologi Toscana e il presidente del Consorzio dei vivaisti viticoli Enrico Giovannini. Per Stefanini è stato fondamentale il lavoro di squadra. «Oggi abbiamo una ventina di tipi di viti disponibili, certo dopo l’ottima performance che i due vitigni rossi e i due bianchi hanno dimostrato di dare con la loro resistenti allo spacco dell’acino ed alla botrytis, ma anche una buona resistenza alla peronospora e all’oidio, c’è ancora da lavorare», ha affermato Salamini, ed ha proseguito: «Il nostro sogno è quello di arrivare a varietà trentine resistenti molto di più anche alla peronospora e all’oidio per ridurre drasticamente gli interventi con fitofarmaci». La nuove varietà sono: Iasma eco 1 incrocio fra Teroldego e Lagrein, un vitigno di ottima produzione, con ottima resistenza allo spacco dell’acino e alla botrytis, vitigno con maturazione tardiva. Iasma eco 2 altro incrocio Teroldego per Lagrein, con acino medi piccolo, colore blu-nero e grappolo medio. Buona anche in questo caso la resistenza allo spacco dell’acino e alla botrytis. Buona resistenza anche alla peronospora e all’oidio. Un vino, è stato detto che ha un futuro come vino da invecchiamento avendo ereditato le caratteristiche migliori dei due genitori. Due gli incroci anche per i bainchi fatti con Moscato per Malvasia. Iasma eco 3 ha una produzione da buona e regolare a discreta buona resistenza allo spacco dell’acino e alla botrytis con maturazione seconda decade di settembre e mostra una buona resistenza a oidio e peronospora. Iasma eco 4 è forse il più riuscito degli incroci, anche in questo caso di Moscato e Malvasia. Si tratta di un vino ottimo da dessert vendemmiato a dicembre in quanto ha un’ottima resistenza sia allo spacco dell’acino che alla botrytis. Sopporta bene anche i freddi invernali e si presta all’appassimento in vigna.













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