Novamela, la nuova sfida regionale

Trentino e Alto Adige alleate in un Consorzio che racchiude Melinda, La Trentina, Vog e Vip per trovare le varietà del futuro


di Carlo Bridi


BOLZANO. L’importante collaborazione fra i distretti melicoli di Trento e Bolzano, già ufficialmente solennizzata per la prima volta in una cerimonia come quella dell’inaugurazione di Interpoma da parte di tutti i presidenti che si sono alternati giovedì al palco da quello dell’Ente Fiera, a quello della Vog, al Governatore della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder, si è arricchita ieri di un’altra gemma. E’ stato presentato infatti all’interno di Interpoma davanti alla stampa internazionale il “Consorzio NovaMela”- Società cooperativa a responsabilità limitata con sede a Terlano presso la “Casa della Mela”. La presidenza di questo consorzio è stata però affidata al presidente di Melinda Michele Odorizzi che ha fatto gli onori di casa ieri pomeriggio a Fiera Bolzano davanti a una sala gremita di giornalisti.

«L’assetto societario», ha affermato il neo presidente, «è costituito da cinque partner che sono aziende leader nel settore della produzione e della commercializzazione delle mele e di altra frutta», che hanno sede in tre diversi importanti distretti produttivi che sono: l’Alto Adige dove i partner sono i due consorzi Vog e Vip, il Trentino con Melinda e La Trentina, e il Piemonte dove il partner è la Rivoira Giovanni e figli di Verzuolo, in provincia di Cuneo.

Obiettivo principale del nuovo consorzio è quello del miglioramento dell’offerta attraverso la gestione per conto dei soci delle fasi di ricerca, sviluppo, valorizzazione di nuove varietà di mele, ciò anche attraverso l’acquisizione dei diritti per la produzione e la commercializzazione di nuove varietà di melo considerate dagli esperti del consorzio come promettenti. E’ per questo motivo che NovaMela si propone di diventare anche partner preferenziale per tutti i costitutori di nuove varietà di melo a livello mondiale che siano interessati alla rapida ed efficiente introduzione delle stesse varietà in EU27 oltre che in Italia, e in tutti i paesi dove i soci di NovaMela sono già attivi.

«Va precisato», ha affermato Odorizzi, «che i soci di NovaMela rappresentano nel loro insieme 12.000 aziende frutticole, 25.000 ettari di superficie coltivata intensivamente a melo, e situati nelle zone più vocate d’Italia, che producono fra il milione e 200 mila tonnellate di mele e il milione e 400 mila».

Questo prodotto viene lavorato in quaranta centri ad elevata tecnologia per lo stoccaggio, la selezione, il confezionamento e la commercializzazione in ben 50 paesi diffusi su cinque Continenti.

A meno di due mesi dalla sua costituzione avanti al notaio, NovaMela è già entrata nel capitale sociale della Ifored, una società costituita da 12 partner internazionali - provenienti da undici nazioni diverse di quattro Continenti - che sono fra le migliori aziende del mondo attive nel settore della mela. Lo scopo della società è quello della gestione a livello globale dello sviluppo e del marketing delle nuove varietà di mele a polpa rossa appartenenti al gruppo Ifo. «E’ ancora un lavoro impegnativo», dice ancora Odorizzi, «perché la mela rossa oggi prodotta ha ancora una forte acidità che deve essere corretta, ma in compenso ha un’ottima resistenza alle crittogame».

Insomma, il dado è tratto. Ora si vedrà dove la «super alleanza» fra Trentino e Alto Adige potrà arrivare.

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