il nuovo record 

Nel mondo quasi 8 miliardi di sim, più delle persone

ROMA. La diffusione di smartphone, tablet, smartwatch e tanti dispositivi connessi spinge in alto il numero delle Sim, le piccole carte che li fanno funzionare, che hanno compiuto 27 anni. Tanto che...



ROMA. La diffusione di smartphone, tablet, smartwatch e tanti dispositivi connessi spinge in alto il numero delle Sim, le piccole carte che li fanno funzionare, che hanno compiuto 27 anni. Tanto che queste sono più delle persone presenti sul globo terrestre che al momento l'Onu stima in circa 7 miliardi e mezzo. Secondo l'ultimo rapporto di Ericsson sulla mobilità, nel mondo ci sono 7,8 miliardi di Sim, pari al 103% della popolazione mondiale. E cresce a dismisura anche il traffico dati da dispositivi mobili, aumentato del 52% e spinto dai contenuti video. Numeri destinati a salire nel giro di pochi anni con l'arrivo del 5G, lo standard del futuro. Secondo l'indagine, che si riferisce al secondo trimestre del 2018, sono 5,4 miliardi gli utenti unici e gli abbonamenti alla telefonia mobile (Sim) crescono del 2% anno su anno. La Cina ha registrato la crescita più grande durante il trimestre (+37 milioni), seguito dal Sudafrica (+2 milioni), Filippine (+2 milioni), Myanmar (+2 milioni) e Pakistan (+2 milioni). Un traguardo inimmaginabile per la Sim, il cui primo prototipo fu creato nel 1991 per il protocollo Gsm (Global System for Mobile Communications, la seconda generazione di cellulari) e i primi modelli erano grossi come carte di credito. Dal 2012 ci sono le nano-Sim che in pochi millimetri racchiudono tantissimi dati. Nel periodo considerato dal Mobility Report sono 345 milioni di cellulari venduti, di cui solo il 15% non sono smartphone. Per Ericsson, il traffico dati da dispositivi mobili è aumentato del 52% rispetto al secondo trimestre dello scorso anno. La crescita è dovuta all'espansione delle Sim associate ad uno smartphone, alla sempre maggiore offerta di giga per navigare e alla fruizione di contenuti video di sempre maggiore qualità.













Scuola & Ricerca

In primo piano