Mele, caccia aperta alle nuove varietà

Novamela parte con l’acquisizione dei diritti per coltivare le Red Love e le Sweet Tango, apprezzate oltreoceano


di Carlo Bridi


TRENTO. Dopo la positiva esperienza maturata con From (il consorzio per l’export che ha sede a Caldaro e comprende anche i marchi Melinda e Marlene)che sta facendo un ottimo lavoro nel collocamento delle mele delle quattro Op (organizzazioni di produzione con oltre 20 milioni di fatturato) in Russia, ma anche in India e con prospettive in Cina, Stati Uniti, ora, con la nuova società si punta a gestire in modo unitario gli acquisti di diritti su nuove varietà di mele già presenti in altri paesi esteri o in fase di sperimentazione nei vari centri di ricerca a livello mondiale. La prima operazione riguarderà appunto la Red Love, ottenuta dall’azienda ricercatrice francese Ifored e per la quale i diritti sono stati acquistati in Italia dall’azienda Livoira.

Ma nelle intenzioni dei soci di “Novamela” ci sono progetti molto ambiziosi che puntano all’ottenimento dei diritti d’impianto di varietà come l’americana Sweet Tango, che sembra essere una mela molto apprezzata oltre oceano dove le quattro Op tramite From puntano ad essere presenti, ma anche la neozelandese Rockit ed ogni altra varietà che può avere interesse per i frutticoltori della regione. La dimostrazione che non si vuole perdere tempo su questo tema sta nel duplice fatto che per il 29 ottobre è già fissato il primo Cda della neo costituita società, e la presenza anche dei direttori delle Op alla costituzione della Novamela, Josef Wielander per la Vi.P, Gerard Dichgans per la Vog e Luca Granata per Melinda. L’obiettivo è quello di diventare contenitore per tutte le nuove varietà che si stanno creando nel mondo.

Certo è che questa iniziativa si muove per un certo verso come un superamento di quello che fanno da anni la Fondazione Edmund Mach ed il Centro Sperimentale di Laimburg, impegnati ambedue sul fronte della ricerca genetica per l’ottenimento di nuove varietà di mele più resistenti alle crittogame ma nel medesimo tempo di gusto all’altezza delle aspettative dei consumatori.

Ma aldilà di ciò si ricorda come sia questo un fatto molto importante perché più si intensifica la collaborazione fra le Op del Trentino e quelle dell’Alto Adige e meglio è per i produttori e per le loro organizzazioni cooperative.

Di fatto questo è un evento nuovo perché dopo anni in cui le Op delle due provincie hanno fatto a gara per accaparrarsi ciascuna i diritti di qualche nuova varietà ora uniscono le loro forze per rafforzare il potere contrattuale ed eliminare ogni dannosa concorrenza che non giova a nessuno.













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