Latte Trento, remunerazioni record ai soci 

Approvato il miglior bilancio di sempre. Boom di panna e burro. Operativo il nuovo caseificio


di Carlo Bridi


TRENTO. Bilancio record quello approvato ieri all’unanimità dall’assemblea dei soci della Latte Trento, svoltasi alla sala Interbrennero. «Il prezzo medio il cui saldo è previsto per il 15 maggio, vede un liquidato pari a 0.58 euro a kg con punte di 0,62» - afferma un soddisfatto direttore Sergio Paoli. Il valore della produzione è stato pari a 49 milioni, 3,5 in più dell’anno precedente, mentre la quota del mutuo ancora da ammortizzare è di poco superiore ai 16 milioni con oltre 21 già pagati ed una liquidità che supera i 12 milioni che permetterà di dare un bel colpo al mutuo.

Ma è il “clima” molto cambiato che si è registrato, recuperati i rapporti con il Concast ma anche quelli con il Sait, mentre son giudicati ottimi quelli con le società in cui la Latte Trento ha i maggiori interessi: Latterie Vicentine, Trevilatte, Busche, Soligo, Vipiteno e Trentinalatte con la quale si spera di confermare la collaborazione anche dopo il passaggi odi proprietà in mani sarde. «Certo - precisa il presidente Carlo Graziadei - parte del successo è legato all’andamento del mercato dei prodotti lattiero caseari nell’anno 2017, ma in parte è dovuto anche alla razionalizzazione ormai giunta al termine degli stabilimenti della cooperativa, uno dopo l’altro sono stati chiusi la SAV, e Borgo quello di Fiavè lasciando in funzione solo Pinzolo per la Spressa e quello nuovo di Trento arrivato dopo un periodo di rodaggio ormai quasi a regime. «I risultati ottenuti dopo qualche difficoltà iniziali, sono ottimi nella categoria dei molli e nostrani la qualità è molto migliore di quella di prima» - afferma il direttore. E il nuovo caseificio? «È quasi pronto, mancano solo il reparto grana, (nel 2017 sono state prodotte 13.372 forme di Trentingrana), lo spaccio con annesso bar bianco e tutta la parte relativa ai piazzali collegata alla viabilità». L’assessore Dellapiccola ha spiegato: «È con soddisfazione che registriamo i vostri prezzi, con i quali avete battuto la Mila, ora però visto che siete molto bravi a fare ottimi prodotti vi dovete attrezzare anche per il marketing, la Provincia interviene con una cifra considerevole, perché i 32 milioni di pernottamenti vuol dire almeno altrettante colazioni quindi di yogurt, bicchieri di latte, di formaggi ecc. Ma anche voi dovete fare la vostra parte».

Apprezzamento per la gestione della Latte Trento con vero spirito cooperativo, accettando di andare in soccorso ad altre cooperative in difficoltà, è stato espresso dal presidente della Federazione della cooperazione Mauro Fezzi, che ha affermato come i prezzi raggiunti per il latte dimostrino la correttezza delle vostre scelte anche quando da tutti non erano comprese.

Il consigliere Mario Tonina ha sottolineato come quello della Latte Trento sia un esempio di come si devono gestire i rischi d’impresa che quando si fatto investenti nell’ordine delle decine di milioni sono insiti nella gestione, cosa non sempre avvenuta anche nel mondo cooperativo.













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