In un anno persi 3.400 posti di lavoro

La giunta economica è pronta a sostenere l’accesso al credito delle aziende con 20 milioni di euro


di Robert Tosin


TRENTO. A fronte di un tasso di disoccupazione nazionale del 10,5%, in Trentino va ancora bene, ma il dato del 5,9% resta comunque preoccupante. E’ sintomo che la crisi non è di certo passata e che ancora non dà tregua. Ieri l’Istat ha diffuso i dati relativi al secondo trimestre del 2012. Come previsto i numeri segnalano un miglioramento, in provincia, rispetto al primo trimestre di un punto secco, ma la lettura va fatta con attenzione. Il primo dato dell’anno sconta sempre una certa anomalia, anche perché viene influenzato moltissimo dall’occupazione stagionale. La rilevazione del secondo trimestre non attenua però la forte preoccupazione, soprattutto se si fa un raffronto con lo stesso periodo dell’anno passato, quando la disoccupazione aveva raggiunto il 3,9%. Gli effetti degli interventi anticrisi, quelli più immediati, stavano ancora offrendo qualche beneficio. Ora invece si è raggiunto il 5,9% a fronte di un tasso di occupazione al 65,4% (quando in Italia scende al 57,1%.

I dati sono stati commentati ieri anche dalla giunta economica che si è riunita per fare il punto della situazione in vista di un autunno che si prevede già caldo. «Non ci illudiamo - ha detto il presidente Dellai - la crisi sarà ancora lunga e difficile, cercheremo quindi di fare tutto il possibile per aiutare le nostre imprese».

Secondo i dati Istat, l’occupazione nel secondo trimestre si attesta a 230.280 unità, con una contrazione su base annua di 3.400 lavoratori. La perdita di occupazione è attribuile esclusivamente agli uomini (-4.500 unità) mentre la componente femminile aumenta di 1.100 unità. L’occupazione maschile si riduce anche rispetto alla media 2011 mentre quella femminile acquisisce lavoratrici. La perdita è generalizzata nei diversi settori del sistema produttivo trentino ad eccezione del comparto del commercio, alberghi e ristoranti (+3.500 unità) nel quale sono evidenti gli effetti stagionali. I settori più penalizzati in questo trimestre sono le costruzioni (-1.500 unità) e le altre attività dei servizi (-4.400). Le costruzioni confermano la situazione di crisi presente da tempo ed evidenziata da altri dati, quali le ore lavorate che nei primi 5 mesi del 2012 si riducono del 12%, e le ore autorizzate di cassa integrazione, che aumentano nel primo semestre del 2012 del 30%.

La riunione della giunta economica di ieri è servita anche per orientare gli sforzi della Provincia a favore dell’accesso al credito, il problema fondamentale per la sopravvivenza di molte aziende. «Nel comparto della finanza d’impresa - commenta Dellai - abbiamo valutato che potremo mettere in campo dai 15 ai 20 milioni di euro. Sebbene i dati non indichino cadute della situazione occupazionale, sappiamo di avere davanti ancora mesi difficili».

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