I produttori «bio» si mettono in rete 

Nasce la Federazione trentina agricoltura biologica e biodinamica che raggruppa il 20% delle aziende


di Carlo Bridi


TRENTO. Per i produttori biologici e le loro associazioni nasce un momento unitario: la Federazione Trentina Agricoltura Biologica e Biodinamica. L’iniziativa, hanno affermato i vertici provvisori della Federazione, in un incontro stampa, “nasce per colmare un gap istituzionale creando uno strumento unitario di rappresentanza per il biologico nella provincia di Trento”. La presentazione ieri presso la sede dell’Economia Solidale Trentina a riprova che essa non vuole avere etichette politiche, ma ha l’ambizione di arrivare a rappresentare tutta la produzione biologica e biodinamica del Trentino in un momento nel quale l’agricoltura biologica sta crescendo con percentuali a due cifre ogni anno: fra il 2016 e il 2017 l’aumento ha superato il 20% arrivando a superare le 1000 aziende in tutti i comparti produttivi. Il fatturato è stimato in 47 milioni di euro. Se all’inizio il grosso era legato all’orticoltura biologica della Valle di Gresta, ora ha affermato il presidente della neonata federazione Maurizio Zaghielli “sono in forte crescita anche le aziende viticole e frutticole”.

Certo, l’idea dell’unitarietà di rappresentanza dell’intero settore è un’idea vincente, ma ad ora meno del 20% delle aziende biologiche trentine hanno aderito alla Federazione. “Questa - ha ricordato Ezio Dandrea, vero motore della fase di avvio del nuovo organismo - è la nostra scommessa, riuscire a rappresentare non solo i produttori biologici e le loro varie associazioni, ma anche i trasformatori, i divulgatori ed i consumatori”. “Il nostro primo obiettivo- ha ricordato il vice presidente Stefano Delugan - è quello di occuparci della diffusione della cultura del biologico e del biodinamico allo scopo di contribuire ad aumentare la conoscenza e la consapevolezza dell’Eco-sistema bio tra le imprese che ne applicano il metodo, i soggetti incaricati del controllo e sorveglianza e nei consumatori”.

La sede della Federazione sarà presso le Acli di Via Roma che di fatto assicurano fin dall’inizio il supporto organizzativo. Certo, è il messaggio univoco che è uscito dalla conferenza stampa, oggi il consumatore è molto attento a ciò che mangia con il risultato che la domanda di prodotti biologi aumenta di più della capacita produttiva delle aziende che hanno scelto la strada del biologico, con delle retribuzioni interessanti che vanno a coprire i maggiori costi di produzione. Ora la parola d’ordine è fare rete fra tutti i soggetti interessati, creando anche nuovi strumenti di aggregazione per la vendita e la promozione dei prodotti delle micro-aziende.

Nel frattempo Melinda evidenzia la crescita continua dell’agroalimentare biologico in Italia che ha avuto un aumento del 20,3% sia in termini di superfici che di operatori, con un picco della domanda di frutta bio del 7.8% secondo l’Ismea. “Noi - affermano alla Op nonesa - abbiamo iniziato la produzione bio nel 2008 ed oggi Melinda è la realtà trentina con maggiori superfici destinate al biologico”. Dal canto suo Casa Girelli del Gruppo La-Vis informa che è la prima cantina al mondo ad ottenere con EY Wine Blockhain la certificazione di produzione e vinificazione di un vino biologico, il Nero d’Avola la Mura Bio.

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