Davide, il ritorno alla terra dopo un anno in Australia 

Piz, diplomato in elettronica, si è trasferito in Oceania e ha lavorato in un’azienda agricola: poi ha preso in mano un vigneto in Vallagarina


di Carlo Bridi


NOGAREDO. L’intervista di questa settimana ci porta in Vallagarina, e precisamente nella destra Adige, a Nogaredo, dove abbiamo trovato ancora una volta un giovane che fino a trent’anni ha fatto tutt’altra professione vista anche la sua specializzazione in elettronica e comunicazione. Parliamo di Davide Piz, che dopo un’esperienza di un anno in Australia, lavorando in un’azienda agricola, e in presenza anche della sua fanciullezza in mezzo ai filari di viti perché entrambi i nonni facevano i viticoltori, ha deciso principalmente per passione ma anche perché l’attività agricola ti dà la possibilità di sviluppare la libera intrapresa, e di potersi gestire l’azienda secondo le proprie sensibilità e capacità, di fare l’imprenditore agricolo. Al fine di coprire le proprie lacune sul fronte professionale agricolo, sta frequentando il corso biennale per l’ottenimento del brevetto professionale, necessario fra l’altro per l’ottenimento del premio d’insediamento che dovrebbe prendere a breve. Il corso è giudicato da Davide molto interessante, anche perché offre l’opportunità di confrontarsi con le esperienze di tanti altri giovani che come te stanno cercando di affinare la loro professione. II premio è già stato assegnato aspetta la liquidazione per avviare tutte le attività in progetto con il premio: acquisto attrezzature, ed acquisto terreni.

È una persona con una squisita sensibilità ambientale ed è convinto che con le nostre attività agricole dobbiamo pensare anche a chi viene dopo di noi, per questo è partito fin da subito con un’azienda biologica passando per le fasi di conversione previste dal regolamento.

Cosciente che l’azienda per essere più competitiva e per salvaguardarsi da eventuali crisi di mercato sempre pericolose quando si pratica la monocoltura, oltre al vigneto a Nogaredo a preso in affitto dei terreni a Castellano, assieme ad un amico sui quali sviluppare l’orticoltura. La scelta è possibile perché il terreno è dotato di due cisterne da 40 hl che durante la notte si riempiono regolarmente e quindi possono assicurare un’adeguata irrigazione indispensabile per gli ortaggi, in quanto è notorio come questi siano dei prodotti che hanno un grande regolare bisogno di acqua per dare la massima resa.

Ma è sua intenzione provare anche a seminare dei cereali che in zona dovrebbero dare buoni risultati vista anche la richiesta molto di moda delle materie prime a km zero.

Ma c’è anche un sogno nel cassetto di Davide: arrivare un giorno ad impegnarsi anche sul lato sociale perché è fondamentale per una persona pensare anche a chi ha problemi, a chi è in difficoltà e con l’agricoltura sociale è possibile dare una mano.

Chiediamo com’è stato l’impatto del primo anno da imprenditore agricolo. «Non male - afferma Piz - anche perché ero ben cosciente dei problemi che erano legati a questa scelta, ma va detto che ho una base tranquilla con i miei due ettari di vigneto che comunque mi garantiscono una buona base di reddito. L’uva viene conferita alla Vivallis, rispetto alla quale sono soddisfatto anche perché fa parte del gruppo Cavit che con la sua politica commerciale riesce a garantirci dei prezzi soddisfacenti».

È impegnato anche nel sociale come vigile del fuoco volontario del corpo di Nogaredo, una seconda famiglia, afferma. Non disdegna cimentarsi in qualche bella arrampicata sulle nostre splendide montagne durante l’estate,

Alla domanda di come è stato accolto a Nogaredo con la sua scelta, la risposta è diretta: «Un’ottima accoglienza! Anche i miei nuovi amici giovani sono dei viticoltori hobbisti e ci troviamo molto bene assieme: non ho mai avuto critiche nei miei confronti, in paese ci sono anche alcuni altri giovani - spiega Davide Piz - che come me hanno scelto di fare dell’attività agricola la propria professione con i quali viviamo in armonia».













Scuola & Ricerca

In primo piano