Coldiretti: «Lupi e orsi, situazione insostenibile»

Trento. Forte preoccupazione per la presenza dei grandi carnivori, «ma anche dei cinghiali» che «presenta una situazione preoccupante». Questo il messaggio che è emerso al termine di un incontro...



Trento. Forte preoccupazione per la presenza dei grandi carnivori, «ma anche dei cinghiali» che «presenta una situazione preoccupante».

Questo il messaggio che è emerso al termine di un incontro nella sede di Coldiretti che si è tenuto martedì scorso e al quale hanno preso parte una settantina di associati. Per spiegare la questione, Coldiretti ha fornito alcuni dati: lo scorso anno in Trentino si sono verificati 222 eventi con danni da grandi carnivori, dei quali 157 da orso e 65 da lupo, con gravi conseguenze per strutture e mandrie. Un trend in crescita per quanto riguarda il lupo che in solo pochi anni è passato da alcuni esemplari a circa 7 branchi. Nei primi mesi del 2019, prima che iniziasse l’alpeggio ed il caricamento del bestiame sulle numerose malghe, si sono moltiplicati gli assalti contro pecore, vitelli, mucche, asini, anche all’interno delle aziende agricole vicino agli alloggi degli agricoltori o nei pressi dei centri abitati. Il Presidente di Coldiretti Trento Gianluca Barbacovi ha dichiarato che «oggi la situazione è diventata insostenibile con casi di documentata aggressività che mettono in pericolo la tradizionale attività di alpeggio delle numerose malghe trentine con danni economici ed ambientali incalcolabili. È necessario creare condizioni effettive di sicurezza nello svolgimento del proprio lavoro agli allevatori che svolgono un ruolo essenziale di tutela paesaggistica e di presidio del territorio».

Ora, prosegue Coldiretti, se non si trovano soluzioni serie, «c’è il rischio elevatissimo che gli agricoltori abbandonino questa pratica che rende unico questa terra. Non è una posizione contro i lupi e gli orsi, ma a favore dell’obbligo di riuscire a trovare un giusto equilibrio che permetta agli allevatori e a tutti coloro che vivono le nostre montagne di poter lavorarle e percorrerle».













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»