«Agricoltura, si compete sulla qualità non sui costi» 

Il documento della Fondazione Mach. Le sfide del cambiamento climatico e dell’uso  sostenibile delle risorse. Le soluzioni? «Ridurre l’impatto degli eventi estremi» 


Carlo Bridi


San michele all’adige. Come si evolveranno l’agricoltura e l’alimentazione nell’arco dei prossimi dieci anni e quale sarà l’impatto sull’ambiente? A queste domande ha cercato di rispondere la Fondazione Mach che, su un’idea del presidente Andrea Segrè, ha messo al lavoro i propri esperti in 13 ambiti tematici. Nell’arco di 11 mesi è stato elaborato un corposo documento che ieri è stato presentato a San Michele all’Adige dal presidente alla presenza degli assessori provinciali all’agricoltura Giulia Zanotelli e allo sviluppo economico Achille Spinelli.

Nelle 70 pagine di sintesi vengono messi a fuoco il contesto, le criticità e le soluzioni: «Si tratta della prima analisi scientifica per l’area alpina che potrà essere utilizzata per orientare la ricerca, la formazione e il trasferimento tecnologico della Fem per sostenere il benessere, la salute e l’economia del Trentino», ha detto il presidente Segrè.

Il lavoro degli esperti, contestualizzato rispetto agli Obiettivi ONU di Sviluppo Sostenibile 2030, ha portato a un quadro articolato con oltre 100 soluzioni che mirano a rendere il sistema territoriale sempre più resiliente e pronto ad affrontare le sfide future, anche quelle non ancora emerse.

La prima indicazione chiave emersa è che il Trentino dovrà rispondere in modo adeguato al cambiamento climatico e globale e alla necessità di produzione e uso sostenibile delle risorse. Le strade devono essere trovate nell’avanzamento della conoscenza e dell'innovazione, sia nei processi che nei prodotti, con soluzioni che vanno dagli approcci biologici, fisici e biotecnologici, all'utilizzo delle dell'ICT e dell’automazione. Se il Trentino potrà competere sui mercati globali sarà solo grazie al contenuto tecnologico e alla qualità dei prodotti, e non sulla riduzione dei costi di produzione. La montagna è per sua natura un territorio fragile e per questo maggiormente vulnerabile ed esposto a eventi estremi o alla minaccia posta dalle specie aliene invasive. Per contrastare l’effetto dei cambiamenti globali si dovrà lavorare su più livelli: la valutazione del rischio basato su proiezioni affidabili; l’individuazione di soluzioni rapide e tempestive per ridurre al massimo gli impatti degli eventi estremi nel breve periodo; i cambiamenti, che comprendono anche la gestione oculata dell’ambiente naturale.

Altro punto emerso riguarda la montagna, territorio difficile, dove il costo del lavoro è elevato e la produttività agricola minore rispetto alle zone di pianura. Queste difficoltà possono contribuire al progressivo spopolamento delle zone alpine. Le soluzioni - secondo la Fem - vanno cercate: nell’aumentare il livello qualitativo, non solo organolettico, ma anche nutrizionale, delle produzioni; nel ridurre gli impatti negativi di alcune pratiche agricole, con l’introduzione di biopesticidi e varietà resistenti ai parassiti; nell’individuare colture e attività integrative; ma soprattutto nel valorizzare il binomio agricoltura e turismo attraverso una maggior attenzione al paesaggio rurale e alle tipicità del territorio.

Giulia Zanotelli assessora all’Agricoltura ha sottolineato l’importanza di affrontare con urgenza il tema dei giovani in agricoltura, facendo riferimento anche alle settimanali interviste di questo giornale, puntando sulla formazione ma anche sul sostegno. Il nuovo PSR avrà una considerazione particolare per i giovani in funzione del freno da mettere contro lo spopolamento della montagna. L’assessore alle attività economiche Spinelli ha ricordato come questo documento sia importante per programmare il futuro del Trentino e come la Fem, che rappresenta un’eccellenza italiana, può dare un forte contributo allo sviluppo sostenibile.













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