Addio trattori, ora la stalla diventa ad alta tecnologia 

Viaggio nell’innovazione/9. La Kuh Service di Trento offre macchine hi-tech per gestire l’alimentazione delle mucche: si caricano da sole, si muovono da sole e le vacche ringraziano 


Luca Petermaier


Trento. Il concetto di fondo è che la vacca non è tanto diversa da un atleta. Entrambi sono chiamati ad una prestazione fisica: chi vincere, chi produrre latte ogni giorno. E se togliamo le sessioni di allenamento, entrambi - mucche e atleti - hanno bisogno primario delle stesse due condizioni: mangiare sano e riposare comodi per essere più efficienti.

Ecco, possiamo dire che la Kuh Service di Trento nord è come se fosse il preparatore atletico delle vacche. O, ancora meglio, il dietologo. Un dietologo che ragiona così: se gli animali mangiano in modo sano e controllato e se riposano comodi produrranno più latte e di maggiore qualità. Semplice.

L’azienda di via del Commercio è operativa a Trento dal 2007 ed è stata tra le prime in Italia ad intravedere nella tecnologia la chiave di volta per aumentare le “prestazioni” delle mucche. «Noi mettiamo insieme le nostre competenze nel campo dell’alimentazione animale con la tecnologia necessaria per fornire in modo continuo, bilanciato e verificato il nutrimento. Il risultato è che la produzione di latte di una vacca può aumentare anche del 5%. E questo è tutto reddito per l’allevatore» - chiarisce Giovanni Izzo, amministratore unico della società che ha altri tre soci (tutti lavoratori) e due dipendenti.

La svolta nell’attività della Kuh Service è arrivata quando - da azienda di consulenza agli allevatori - ha colto le potenzialità della tecnologia applicata a queste specifiche competenze alimentari. Tutto è avvenuto grazie alla collaborazione con l’azienda austriaca Wasserbauer, leader nell’automazione della distribuzione degli alimenti nelle stalle. La Kuh ha contribuito in modo decisivo nello sviluppo di alcuni macchinari che oggi rappresentano il fiore all’occhiello dell’offerta dell’azienda trentina.

Parliamo, per fare un esempio, di un “eco-shuttle” che si ricarica da solo (con l’elettricità), sempre da solo carica gli alimenti da alcuni container predisposti dall’allevatore, mischia e cucina foraggi e mangimi e poi (ovviamente da solo) li distribuisce alle vacche facendo fare loro dei micropasti giornalieri che migliorano la produzione di latte. Il beneficio è doppio: da un lato sotto il profilo produttivo, dall’altro sotto quello del risparmio di lavoro per l’allevatore: niente trattore, niente carri miscelatori, niente dipendenti addetti al pasto delle mucche, meno carburante fossile generato e meno inquinamento. «Una macchina così può costare da 100 a 500 mila euro a seconda dell’allestimento - spiega Izzo - ma per una stalla superiore ai 25 animali si ripaga sempre». E se per caso si guasta? «Nessun problema: il software interno viene da noi controllato da remoto e quindi noi possiamo intervenire in tempo reale. A volte succede perfino che noi ce ne accorgiamo ancora prima dell’allevatore».

Ci sono anche prodotti meno costosi. Tipo la macchina che fa (senza bisogno dell’uomo) un lavoro che sembra banale ma non lo è affatto: avvicinare il foraggio ai box delle mucche. Succede, infatti, che gli animali - mangiando - con il muso allontanino il fieno fino a non riuscire più a raggiungerlo. Bene, questa macchina passa e lo riavvicina garantendo una continuità tra i vari pasti.

Ma prima si parlava anche del riposo: mangiare bene e dormire bene. Per quello c’è un’altra macchina che- semplificando - rifà il letto alle mucche. Come? Distribuendo la paglia per le lettiere e rendendole più confortevoli.

Insomma: qui nulla è lasciato al caso perché il benessere dell’animale, alla fine, si traduce in maggiore reddito per l’allevatore. Dal nord al centro Italia gli ordini non mancano, molti anche in Trentino. «Siamo in forte espansione - spiega Izzo - ma fatichiamo a trovare giovani elettrotecnici per gestire il supporto ai clienti: quando avvertiamo che potrebbero dover lavorare anche il sabato non sono più convinti».













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