“Voci da Scirocco” stasera al teatro Cona di Gardolo

Prosegue la rassegna Cibo per la Mente, teatro civile, contro l’indifferenza, la rabbia e la rassegnazione, che si prefigge lo scopo di rievocare un dramma vero ed attuale. Sarà in scena per questo...



Prosegue la rassegna Cibo per la Mente, teatro civile, contro l’indifferenza, la rabbia e la rassegnazione, che si prefigge lo scopo di rievocare un dramma vero ed attuale. Sarà in scena per questo terzo appuntamento lo spettacolo “Voci da Scirocco” Immagini da una traversata, produzione Teatro delle Giravolte di Puglia. Lo spettacolo di e con Francesco Ferramosca sarà in scena quest’oggi alle ore 20.45 al Teatro Gigi Cona di Gardolo. “Contro l’indifferenza e la rassegnazione-dichiara Fausto Bonfanti di Anima Mundi Creativity Factory che con Teatro Immagini organizza la rassegna- chiediamo di restare umani e apprezzare uno spettacolo come questo che vuole solo ricordarci un dramma vero e di grande attualità”. Un teatro che quindi da un lato è cibo per la mente ma che è anche testimonianza e cittadinanza attiva. Per questo terzo appuntamento quindi lo spettacolo si focalizza su un tema drammatico che interessa la nostra attualità e la nostra storia che è anche un capitolo di storia dell’umanità. Lo spettacolo è portato in scena per la prima volta in Trentino da una giovane e coraggiosa compagni, il Teatro Le Giravolte, che opera ed a sede ad Aradeo in Piglia, luogo dove quotidianamente si respira la durezza di questo dramma. In quanto lo spettacolo tratta di un tema attuale e che vede “di giorno in giorno il nostro Mediterraneo diventare una triste ed inaccettabile "tomba a cielo aperto" con migliaia di vittime nei suoi fondali...che sia questa la vera Terza Guerra Mondiale”. Su di una barca spinta dal vento di scirocco e al chiuso di una stanza, si narra di chi si mette in viaggio alla ricerca di una nuova meta che possa soddisfare i propri desideri. E’ un lungo errare quello dei personaggi, un vagare verso una meta che una volta raggiunta non fa che allontanarsi, si rivela quasi inafferrabile, illusoria, come i miraggi.

E allora, già durante il viaggio o al chiuso di una stanza, inizia ad affiorare la nostalgia. (k.c.)













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