teatro»IL COLPO DI SCENA IERI IN CONFERENZA STAMPA

TRENTO. Come un fulmine a ciel sereno il Centro Culturale Santa Chiara si trova nuovamente a fare i conti con norme e regolamenti che scompigliano le carte in tavola. Questa volta la scure delle...


di Katja Casagranda


TRENTO. Come un fulmine a ciel sereno il Centro Culturale Santa Chiara si trova nuovamente a fare i conti con norme e regolamenti che scompigliano le carte in tavola. Questa volta la scure delle norme si abbatte su Marco Bernardi, consulente della prosa e prezioso collaboratore del Centro Culturale Santa Chiara a cui è stato notificata la “conclusione di una fase importante di proficua collaborazione”, come ha ribadito ieri in fase di conferenza stampa Tommaso Sussarellu, vice presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ente culturale, intervenuto assieme a Francesco Nardelli direttore del Centro Culturale Santa Chiara e dello stesso Marco Bernardi, in sostituzione del presidente Enzo Bassetti. Pare quindi che in fase di Consiglio di Amministrazione si sia sollevato il problema della norma che non permette a Bernardi di proseguire il suo lavoro per un problema legato all’impossibilità di prolungare i contratti di consulenza oltre i tre anni, obbligando la pubblica amministrazione all’applicazione di una sorta di “principio di rotazione”. «Si tratta di un cavillo giuridico - dice Sussarellu - che nulla ha a che vedere con la stima o il lavoro di Bernardi, stima che è altissima. Il problema è che dopo un periodo preciso di anni la procedura obbliga ad una interruzione o ad un cambiamento. Per questo si è dovuto procedere alla chiusura della collaborazione». Una collaborazione iniziata nel 2015 con la vittoria di un bando di concorso e che ha dato i suoi frutti, come sia Francesco Nardelli che poi lo stesso Marco Bernardi hanno ampiamente sottolineato. Il posto rimane quindi per ora vacante e sono due le strade che si potranno intraprendere da regolamento per arrivare ad una nuova nomina. Dunque: o ci si arriva attraverso proposta nominale del direttore del Centro che poi sarà presa in esame dal Consiglio di Amministrazione che dovrà deliberare, strada che pare Nardelli stia caldeggiando, oppure ci si arriva attraverso un nuovo bando di concorso. In ogni caso Nardelli assicura che la strada intrapresa di Marco Bernardi verrà portata avanti, chiunque sia il prossimo consulente. Un percorso quello di Bernardi che ha dato ottimi risultati, come lui stesso sottolinea, snocciolando numeri e statistiche, frutto di scelte e progetti messi in atto.

«Con Bernardi –dice Nardelli -abbiamo puntato sulla qualità artistica grazie anche la sua grande conoscenza del tessuto culturale nazionale. E grazie al suo coinvolgimento si è potuto, vista la sua vicinanza con il Teatro Stabile di Bolzano per esempio, agevolare forti relazioni fra Trento e Bolzano che hanno portato a progetti condivisi e nuove progettualità. Un lavoro sempre condiviso che ha visto affezionarsi il pubblico e riportare la prosa nella sua naturale cornice, quella di Teatro Sociale».

E i numeri parlano da soli con un pacchetto abbonati alla Grande Prosa triplicato nei quattro anni di collaborazione e un numero di presenze in teatro che dai 16.235 paganti del 2013-2014 arriva oggi a 25.349 per il 2017/18 e in proiezione ad oltre 27.000 alla fine di questa stagione. Dati che vanno ad aggiungersi a quelli relativi agli abbonamenti, letteralmente triplicati dal 2014/2015 ad oggi, passando da 483 a 1490, con un Teatro Sociale costantemente pieno. Successo anche per la stagione “Altre Tendenze” che pur faticando di più a farsi apprezzare nei primi anni, sta regalando grandi soddisfazioni. «Il primo passo è stato quello di far tornare la Grande Prosa a Teatro Sociale - dice Bernardi - una scommessa vinta, visto che il teatro è sempre pieno, cosa che garantisce anche un indotto importante a beneficio del centro cittadino. Teatro Sociale come palco anche per quello che chiamo “teatro off”, la stagione Altre Tendenze, che veicola la miglior produzione contemporaneo di sperimentazione e che vede crescere il numero di abbonati di prosa che si lasciano incuriosire dei nuovi linguaggi teatrali». E proprio sulla fidelizzazione si è giocata la carta vincente «I 10 spettacoli in abbonamento della grande prosa sono come un viaggio che si chiede al pubblico di intraprender assieme a noi - spiega Bernardi - un viaggio accessibile a tutti, io lo chiamo pop, con nomi di altissimo livello». E la lista di nomi è lunga e trasversale ma Bernardi ci tiene per esempio a ricordare che personaggi come Castellucci sono difficili da far circuitare sia per i costi che per gli impegni.

«È importante nel mio lavoro conoscere questo mondo in quanto la qualità è sempre stata acquistata a prezzi più che ragionevoli e questo è possibile se si hanno conoscenze dirette o di mercato». Percorso concluso anche quello con la Compagnia Regionale, che chiude il ciclo proprio quest’anno e che ha portato non solo la mappatura sul territorio degli artisti, ma ha innescato un virtuoso spin of fra produzioni e collaborazioni sia a cura del Teatro Stabile di Bolzano che nate spontaneamente all’interno della rete che si è creata. «Ho appreso la notizia - dice Bernardi - mentre stavo già lavorando alla prossima stagione. Ovvio che mi dispiace e ho ancora molti progetti nel cassetto che per ora rimarranno lì».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

il sacerdote

Don Cristelli, oggi l'ultimo saluto a Miola. Celebra l'arcivescovo Tisi

Il funerale si terrà domani, venerdì 26 aprile, alle 15, nella chiesa parrocchiale del paese d'origine. Il sindacato dei giornalisti: «Fu mentore di tanti giovani colleghi»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”

I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»

IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»