Spettacolo multiculturale pensando alla Torre di Babele

Pergine. Festival Bellandi prosegue con uno spettacolo che parla di multiculturalità, di migrazione e integrazione, ma soprattutto, prendendo a prestito il mito della Torre di Babele, da cui trae il...



Pergine. Festival Bellandi prosegue con uno spettacolo che parla di multiculturalità, di migrazione e integrazione, ma soprattutto, prendendo a prestito il mito della Torre di Babele, da cui trae il titolo, testimonia di come la diversità si fa ricchezza culturale. Nel nuovo appuntamento al Teatro Comunale di Pergine Valsugana, quest’oggi, 12 aprile, ore 20.45 la giovane Compagnia Barbe à papa presenta “Il coro di Babele”. Lo spettacolo è il racconto di tante voci che tessono un’unica storia. Cinque racconti di altrettanti migranti che viaggiano nei voli low cost. È un canto melanconico e nostalgico, ma anche divertente e irriverente. È la storia di chi vive a Babele, la città simbolo di tutte le migrazioni. La storia di chi lascia una casa per cercarne un’altra. Si tratta della prima produzione della compagnia Barbe à Papa Teatro. Uno spettacolo scritto e diretto da Claudio Zappalà e interpretato da Chiara Buzzone, Federica D’Amore, Totò Galati, Roberta Giordano, Pierre Jacquemin. È un cast che mette insieme attrici e attori, tra i 25 e 31 anni, provenienti da percorsi formativi differenti e che sulla diversità fonda il proprio valore. Non un solo popolo che parla una sola lingua, come si racconta nel mito biblico, ma una moltitudine di voci che si arricchisce della diversità dell’altro. Un coro, per l’appunto, che affronta il tema della migrazione di giovani che lasciano la loro terra d’origine per raggiungere le grandi città, mete ormai note nel nostro immaginario. Una migrazione che sradica le radici ben piantate nella terra d’origine per trapiantarle in una nuova terra, straniera. Attualmente sono quasi 5 milioni gli italiani che hanno deciso di trasferire la loro residenza all’estero, senza contare tutti i giovani che, sfuggendo alle statistiche ufficiali, cercano fortuna a Londra, Parigi, Berlino, e in molte altre città d’Europa e del Mondo. Alcuni restano, altri tornano, altri ancora continuano a errare cercando davvero la propria “ casa”.K.C.













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