SOVRINTENDENZA

Secondo anno per “Wiki loves monuments” in Trentino

TRENTO. Al suo secondo anno di vita il Trentino è sempre più in rete con l’iniziativa “Wiki Loves Monuments”. Grazie alle forze all’appeal di Wikipedia infatti le bellezze culturali ed artistico...



TRENTO. Al suo secondo anno di vita il Trentino è sempre più in rete con l’iniziativa “Wiki Loves Monuments”. Grazie alle forze all’appeal di Wikipedia infatti le bellezze culturali ed artistico architettoniche del Trentino sono divenute fonte di interesse per molti fotografi che hanno caricato in internet le immagini. Una sorta di database ma anche di volano di circolazione del patrimonio culturale ed architettonico che non si è lasciato sfuggire la Sovrintendenza dei Beni Culturali che anche quest’anno ha rinnovato il suo appoggio e la sua adesione all’iniziativa. Nasce quindi la prima edizione locale del concorso fotografico che si inserisce a cascata nel più grande concorso nazionale e poi mondiale Wiki Loves Monuments che tra il resto ha ricevuto l’adesione di UNESCO ma anche delle Nazioni Unite. Il concorso partito già l’1 settembre e che si concluderà il 30 settembre è stato presentato ieri anche nei suoi eventi che coinvolgeranno il 24 settembre il Museo Diocesano con una giornata in cui i wikipediani redigeranno la pagina sulla Basilica Paleocristiana e che nel pomeriggio invece apre il museo al pubblico che incontra i wikipediani all’opera. Non solo Trento e i Monumenti che fanno capo alla Sovrintendenza dei Beni cCulturali, ma anche diversi comuni, Baselga di Piné ,Ala, Albiano, Bondone, Calliano, Castel Condino, Mezzocorona, Molveno, Nogaredo, Riva del Garda, Storo e infine Trento, hanno stilato una lista di monumenti, artefatti ma anche beni paesaggistici come la Funivia di Mezzocorona, o la Rete di riserve Alpi Ledrensi Bondone. Un lungo elenco disponibile all’indirizzo http://wikilovesmonuments.wikimedia.it/ dove si possono reperire tutte le info per caricare le fotografie su Wikipedia Commons. L’adesione al concorso è libera. Scopo dell’iniziativa è quello di ampliare il database e far veicolare le immagini. «Un archivio storico fotografico - specifica Cristian Cenci referente nazionale Wikipedia -permette per esempio per dare memoria in un evento catastrofico come il recente terremoto in centro Italia di scorci distrutti». Allo stesso tempo la necessità di adattarsi ai tempi è rilevata anche da Franco Marzatico della Sovrintendenza che ricorda come nei musei si sia tolto il veto alle fotografie ed anzi ci sono musei con sale per i selfie oramai una necessità digitale dei visitatori. (k.c.)













Scuola & Ricerca

In primo piano