La vittoria di Mahmood divide la politica 

Salvini: «Canzone italiana? Era meglio Ultimo» e Maria Giovanna Maglie rincara la dose. Ravasi e Boldrini col vincitore



SANREMO. Ormai lo sanno tutti: il Festival di Sanremo è stato vinto da Mahmood con “Soldi”, davanti al favoritissimo Ultimo e a “Il Volo”, con le giurie tecniche che sono andate per la loro strada. «Se il festival vuole davvero essere una manifestazione popolare, potrebbe essere giudicato solo dal televoto». Lo ha affermato Claudio Baglioni, dopo le polemiche che si sono scatenate sul web per le preferenze del televoto ribaltate dai voti delle giurie tecniche. «O il risultato finale viene deciso da giurie ristrette di addetti ai lavori, certificati come tali, o questa mescolanza con il televoto rischia di essere discutibile - ha aggiunto il direttore artistico -. Si crea la situazione per cui pochi pensano in un mondo, altri in un altro, ma si bilanciano. È lo specchio della società». Polemiche dunque sul voto e polemiche anche, molto più subdole e velenose, per la vittoria del giovane cantante, milanese di padre egiziano. Naturalmente il vicepremier Matteo Salvini non perde l’occasione di intervenire e twitta «#Mahmood.............mah............ La canzone italiana più bella! Io avrei scelto #Ultimo, voi che dite ». Così, su Twitter, Salvini commenta il verdetto del Festival, seguito a ruota da Maria Giovanna Maglie, «Un vincitore molto annunciato. Si chiama Maometto, la frasetta in arabo c’ è, c’è anche il Ramadan e il narghilè, e il meticciato è assicurato. La canzone importa poco, avete guardato le facce della giuria d’ onore». La giornalista in predicato di prendere la guida della nuova striscia post-tg su Rai1, su twitter va all’ attacco delle giurie tecniche, che a suo giudizio avrebbero indirizzato le loro preferenze su Mahmood ribaltando così il risultato del televoto. In un altro tweet, precisa il significato di «meticciato»: «Combinazione di elementi linguistici o culturali di diversa provenienza o natura. In questo caso privilegiato sulla qualità di una canzone. Per il resto, il razzismo è nella testa di chi legge e vorrebbe impedire il pensiero critico». Per fortuna c’è chi la pensa esattamente all’opposto. «Mahmood ha appena vinto il festival di Sanremo. La dimostrazione che l'incontro di culture differenti genera bellezza. #top #culture». Questo il commento, sui suoi profili social, della conduttrice Elisa Isoardi, ex compagna di Matteo Salvini, che invece tifava per Ultimo, classificatosi secondo.

Si accodano la deputata di Leu Laura Boldrini: «Sono d'accordo con Elisa Isoardi. Complimenti a Mahmood per aver vinto il festival di Sanremo» e persino il cardinal Gianfranco Ravasi. «Ieri eri qua ora dove sei papà / Mi chiedi come va come va come va / Sai già come va come va come va (Mahmood, Soldi) #Sanremo2019». È questo il tweet diffuso ieri da Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, con versi della canzone vincitrice di Mahmood al Festival di Sanremo. Insomma, la polemica politica rischia di fagocitarsi anche Sanremo.

E lui, il diretto interessato, come risponde? «Io sono un ragazzo italiano al 100%». Mahmood, madre italiana e padre egiziano, non presta il fianco a possibili polemiche sulle sue origini nord-africane. «Quello che canto è solo un ricordo della mia infanzia». Mahmood, incredulo per la vittoria al festival, si dice pronto a partecipare all'Eurovision Song Contest, che spetta di diritto al vincitore di Sanremo. E poi sui suoi ascolti ha aggiunto: «Sono fan della musica moderna, ho ascolti misti, dal cantautorato all'indie e mi sono lasciato contaminare. Il mio è Marocco-pop».















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