ETNOMUSICOLOGIA»APPUNTAMENTO A CASTEL TESINO

TRENTO. Il cinema-teatro di Castel Tesino ospiterà domani 8 dicembre alle ore 17 la presentazione di un nuovo prezioso libro firmato dall’etnomusicologo trentino Renato Morelli: “Canti popolari del...


di Fabio Zamboni


TRENTO. Il cinema-teatro di Castel Tesino ospiterà domani 8 dicembre alle ore 17 la presentazione di un nuovo prezioso libro firmato dall’etnomusicologo trentino Renato Morelli: “Canti popolari del Tesino. Le registrazioni 1977-78” con due cd allegati è il risultato di una lunga e impegnativa ricerca di Morelli nella tradizione vocale locale. «Ovviamente tutti gli “informatori” che avevo registrato nel “giurassico” 1977-78 – precisa Morelli - sono passati a miglior vita e in Tesino non canta quasi più nessuno. Ma proprio per questo la testimonianza diventa ancora più importante».

Sabato a Castel Tesino, Morelli farà sentire un brano registrato nel 1977 e poi lo stesso brano sarà cantato nelle versioni dei “leggendari” cantori di Premana (arriverà un pullman con 40 cantori) o dei Cantori da Verméi (Vermiglio, Val di Sole) oppure del duo Daltrocanto di Padova. Insomma una grande kermesse canora che inizierà alle ore 17 ma poi proseguirà informalmente fino a sera trasformandosi in un happening. Era il 1977, quando arrivò in Tesino Renato Morelli (con Pietro Sassu e Marcello Sorce Keller) per la sua prima ricerca etnomusicologica sul campo, promossa dall’Università di Trento (rettore Paolo Prodi) e dal Conservatorio di Trento (direttore Andrea Mascagni). Le campagne di ricerca vennero condotte a Castello, Pieve e Cinte Tesino, documentando su nastro magnetico un corpus di 105 documenti sonori. In questo contesto, il ruolo di Morelli era anche quello di individuare gli informatori, organizzare le sedute di ricerca, ed effettuare infine le registrazioni dei canti. Gli esiti di questa ricerca furono resi noti nel volume “Canti e cultura tradizionali nel Tesino”, ultimato nel 1978 e pubblicato cinque anni dopo per i tipi di Franco Angeli (Milano). A distanza di quarant’anni, per iniziativa dell’assessorato alla cultura del Comune di Castel Tesino, è stato finalmente possibile recuperare questi documenti sonori, restaurarli e pubblicarli nei due CD allegati a questo nuovo volume. In particolare sono stati selezionati 56 canti registrati dall’autore nel 1977-78 (36 a Castello, 12 a Cinte, 8 a Pieve) integrati da trascrizioni musicali (curate da Fiorenzo Zeni) e da un adeguato apparato critico analitico. Ma Morelli non si ferma qui. “Popolare e colto. L’Europa musicale dopo la Grande Guerra”: questo infatti il titolo di un progetto del musicologo che andrà in scena domenica 9 dicembre alle ore 21 nella sala Caritro di Trento. Il progetto si ispira alla figura di quattro emblematici musicisti-compositori-ricercatori particolarmente significativi nel contesto del primo dopoguerra musicale nell’Europa centro-orientale: l’ungherese Béla Bartók (1881-1945), il ceco Leóš Janácek (1854-1928), l’ebreo svizzero (naturalizzato statunitense) Ernest Bloch (1885-1977), l’ebreo ucraino Moisei Beregovsky (1892-1961). Le loro opere sono accomunate da un sistematico lavoro di ricerca etnomusicologica iniziato nei primi anni del ’900, i cui esiti si ritroveranno poi nelle rispettive composizioni musicali del primo dopoguerra, subito dopo il crollo dell’impero austro-ungarico e di quello zaristaIn particolare, nel corso del concerto, verranno presentati e messi a confronto i due “versanti” speculari di questo periodo musicale: quello “colto”, con le composizioni originali di Bartók, Janácek, Bloch, che verranno eseguite da Gabriele Iorio (piano) e dal Duo Alambic (Margherita Berlanda – fisarmonica; Nicolò Nigrelli - violoncello), quello “popolare”, rappresentato in questo caso dalla musica klezmer (eseguita dall’orchestra Ziganoff), singolare testimonianza di quel patrimonio etnofonico dell’Europa centro-orientale, in vari modi distillato dalla diaspora ebraico-aschenazita.













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