DA DOMANI A TRENTO 

Balkan Express, l’«altro» cinema  col Centro per la cooperazione 

TRENTO. Il cinema balcanico ritorna al Centro per la cooperazione internazionale (fino a poco tempo fa era il Centro per la formazione e la solidarietà internazionale, ora ha inglobato anche l’Osserva...


di Paolo Piffer


TRENTO. Il cinema balcanico ritorna al Centro per la cooperazione internazionale (fino a poco tempo fa era il Centro per la formazione e la solidarietà internazionale, ora ha inglobato anche l’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa). In collaborazione con il Balkan florence express di Firenze, il Cci di vicolo San Marco a Trento propone, per quattro martedì, a partire da domani (28 novembre, ore 20,30 ingresso libero), una rassegna, spaccato di una cinematografia ricca per spunti e contenuti, alla quale non sono certo estranee le cesure e le ferite causate dalle guerre di dissoluzione della Jugoslavia degli anni Novanta. La nuova edizione di “Balkan (Tn) express. I Balcani come non li avete mai visti” inizia con il documentario “Sarajevo rewind”, di Eric Gobetti, storico e studioso della ex Jugoslavia e Simone Malavolti (videomaker e giornalista, che sarà presente in sala). Un viaggio a ritroso nel tempo, a un secolo fa, sulle orme di Francesco Ferdinando, erede al trono austriaco e di Gavrilo Princip, il suo assassino, momento che scatenò la Prima guerra mondiale. Il martedì successivo, 5 dicembre (sempre alle 20,30) in “macchina”, “Una brava moglie” (Dobra žena), opera prima, dietro la “macchina da presa”, di Mirjana Karanovic, attrice dalla lunga e apprezzata carriera (“Papà è in viaggio d’affari” e “Underground” di Kusturica, “La polveriera” di Paskalievic). Di “Una brava moglie”, che ha vinto l’ultima edizione del Trieste Film Festival, Karanovic è anche cosceneggiatrice e protagonista nella parte di Milena, cinquantenne malata di tumore che scopre il passato orribile del marito, ora imprenditore di successo ma che durante la guerra degli anni Novanta in Bosnia ha ucciso a sangue freddo dei civili. Il 12 dicembre (ore 20,45 ma al teatro comunale di Pergine Valsugana, 7 euro il biglietto) è la volta di “Lo spillone nero” del montenegrino Ivan Marinovic, una tragicommedia surreale con protagonista un prete che ritorna al suo paese d’origine. Peccato che i compaesani non lo accolgano un granché bene. Il 19 dicembre, ritorno a Trento, al Cci (ore 20,30), con il divertente “Soul train”, doc del bosniaco Nermin Hamzagic. Un viaggio in treno lungo i Balcani di alcuni rappers alla riscoperta delle tradizioni musicali dell’area. Interverrà l’artista bosniaco Igor Sovilj.















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