TURISMO E TRAFFICO

Via libera ad automobili e moto sui passi

Annunciata una campagna informativa per tranquillizzare i turisti in arrivo



TRENTO. Passi dolomitici tutti aperti quest’estate al traffico. E, siccome il tempo per prenotare le vacanze estive si avvicina, arriva il mandato pieno alle valli per fare girare il messaggio «pubblicitario» in tutta Italia e non solo.

L’assessore trentino al turismo Roberto Failoni è pronto a proporre alla giunta provinciale (che si riunisce in esterna a Vigolo Vattaro) le considerazioni che ha fatto qualche giorno fa in valle di Fassa. E gli input che ha ricevuto dagli operatori di quelle realtà e di quelle confinanti, in primis la valle di Fiemme.

Ieri, 21 febbraio, complice la riunione del consiglio regionale, Failoni ha avvicinato il collega altoatesino Arnold Schuler che, assieme a Daniel Alfreider, ha le competenze su turismo e ambiente. Con la giunta altoatesina l’assessore trentino ha già messo in agenda un primo incontro per metà marzo per cominciare a programmare il futuro, ovvero la stagione 2020. Failoni e gli uffici provinciali hanno ragionato sui passaggi in quota che non possono in alcun modo essere governati solo dal lato trentino ma che dovranno essere monitorati (ed eventualmente corretti) anche sul versante altoatesino e poi anche su quello veneto. Trovare un’intesa che limiti o governi i passaggi dei mezzi a motore in ambienti tanto delicati è una scommessa che interessa tutti ma che la giunta vuole proporre con una somministrazione non a spot, ma programmata sul medio-lungo periodo e con una condivisione anche dei territori circostanti.

Failoni nella riunione di inizio settimana aveva accennato alla possibile introduzione di una “vignetta”, di un pedaggio come avviene all’estero, che selezioni il numero dei passaggi e che garantisca anche una sorta di gettito che possa contribuire a dare ristoro anche ad eventuali danni all’ambiente: «La cura dell'ambiente è fondamentale per il Trentino, ma l'obbiettivo di diminuire le auto che attraversano le nostre montagne non può andare a discapito del lavoro degli operatori economici che rendono viva la montagna e contribuiscono allo sviluppo del territorio. La posizione emersa da questo incontro -aveva sottolineato Failoni - mi sembra decisamente contraria alle limitazioni, per lo meno alle modalità con cui si è proceduto negli ultimi anni» aveva anticipato.













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