Batte la dislessia con due lauree 

Mezzano. Sara Sperandio, 28 anni, ha terminato con il 100 anche la “magistrale” sui disturbi dell’apprendimento. Nel 2015 ha attivato lo studio “Collaborando Das”. «L’aver vissuto sulle mia pelle queste difficoltà mi dà una motivazione fortissima»


Carlo Martinelli


Mezzano. La lode ce la mettiamo noi, se permettete. Perché la nuova tappa del percorso di studi di Sara Sperandio, 28 anni, di Mezzano - cosa di qualche giorno fa, in quel di Padova - è una di quelle storie di caparbietà, coraggio e determinazione che meritano di essere raccontate. A partire appunto dalla laurea magistrale in psicologia cognitiva applicata che Sara ha messo in bacheca con una tesi - guardacaso - sulla motivazione nelle difficoltà. Coronamento di un cammino che alla laurea, prima triennale e ora magistrale, affianca due master sui disturbi specifici dell’apprendimento. Qui sta il punto, qui la lode che va assegnata a prescindere. Si parla di DSA, quei disturbi specifici dell’apprendimento (sempre più diffusi, inutile sottolinearlo) che coinvolgono l’abilità di lettura, di scrittura e di calcolo. Si parla di dislessia, la difficoltà di lettura; di disgrafia e disortografia, le difficoltà di scrittura; di discalculia, la difficoltà di calcolo.

Bene, sappiate che Sara ha deciso di operare in questo campo a partire proprio dalla sua esperienza. Quella di una bambina appunto dislessica, alle prese con quel marchio che talvolta i bambini e i ragazzi dislessici rischiano di trovarsi appiccicato addosso: bollati come “non adatti” ad un percorso scolastico compiuto. Elementari, medie e superiori: a Sara non è mai mancato l’appoggio, il sostegno e lo stimolo («senza mai impormi nulla», ricorda) di mamma Flavia e papà Marco. In particolare quando la scelta delle scuole superiori, l’istituto forestale a Feltre, coincideva in qualche modo con gli anni di ippoterapia, con quel contatto con i cavalli che diventa, attraverso la pet therapy, formidabile aiuto per chi deve convivere anche con i disturbi dell’apprendimento. Però, al momento di scegliere il percorso universitario, ecco che quel filone “ambientale” ha lasciato posto ad un percorso di studio che ha a che fare proprio con il suo vissuto, con la sua esperienza di ragazza dislessica.

«Ho visto - dice Sara - quali sono le difficoltà con lo studio individuale e nei rapporti tra scuola e famiglia quando entrano in ballo questi disturbi». E così, dopo la laurea triennale e nel mentre affrontava i master (e prima di rituffarsi nell’università per lo sprint finale, quello della laurea magistrale di pochi giorni fa) ecco la sfida ulteriore. L’apertura - nella “sua” Mezzano - di “Collaborando DAS”, uno studio specializzato sui disturbi specifici dell'apprendimento e delle difficoltà scolastiche. «L’aver vissuto sulle mia pelle queste difficoltà mi ha dato una motivazione fortissima nel cercare di offrire un servizio completo che aiuti i bambini e i ragazzi a diventare autonomi nel percorso scolastico, grazie a un buon metodo di studio, strategie metodologiche, e strumenti come la sintesi vocale e programmi di videoscrittura. Per offrire sostegno e informazioni a genitori ed insegnanti che non sanno come aiutare chi si trova ad affrontare queste difficoltà».

E’ del 2015 l’apertura di “Collaborando”: da allora serate, incontri, collaborazioni (per tenere fede al nome scelto per lo studio…) si sono susseguite per rendere sempre più concreta la possibilità di approdare ad un modo particolare e diverso di apprendere. E poiché la caparbietà è una delle caratteristiche evidenti di Sara, eccola appunto non accontentarsi ed impegnarsi anche per staccare il biglietto della laurea magistrale. Che ha festeggiato con mamma, papà e fratelli e con Luca, il suo compagno. Con il quale condivide quel ritorno alla natura - ora che tempo per l’equitazione non ne ha più - che considera fondamentale. Così, quando chiude le porte dello studio, eccola passeggiare per i sentieri e attraverso i boschi e le montagne che il Primiero offre in quantità. Orgogliosa, vi è da esserne certi, di un percorso a suo modo unico. L’aver trasformato il suo “problema” nella ragione della sua sfida professionale. Per aiutare chi ne ha bisogno. Lei, che ha avuto la fortuna dei giusti sostegni per guardare in faccia la dislessia, per trasformare il disturbo in opportunità. E questa è la laurea, con lode, all’università della vita.

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