All’hotel didattico di Villa Waiz si parla in tedesco

RONCEGNO. Si è conclusa sabato scorso all’Hotel Villa Waiz la prima esperienza di “Language Hotel”, hotel didattico in lingua tedesca gestito interamente dagli allievi del corso di Alta Formazione in...


Marika Caumo


RONCEGNO. Si è conclusa sabato scorso all’Hotel Villa Waiz la prima esperienza di “Language Hotel”, hotel didattico in lingua tedesca gestito interamente dagli allievi del corso di Alta Formazione in Hospitality Management di Roncegno. Per due settimane i ragazzi si sono confrontati con docenti di lingua ed altri ospiti madrelingua. Ogni attività laboratoriale all’interno della struttura si è svolta in tedesco, anche grazie al supporto di due professionisti con esperienza pluriennale nel settore: Luigi Lavitola, direttore dell’Hotel Palace di Roncegno Terme e Natalie Cervoni, già direttrice dell’Hotel Imperial di Levico Terme.

Un progetto formativo che ha saputo sopperire ai disagi derivanti dal momento difficile che sta affrontando tutto il settore della ricettività alberghiera. Un periodo buio per l’ospitalità, che ha fatto sentire il proprio peso anche nelle attività didattiche della scuola. Il corso di Alta Formazione – Hospitality Management prevede infatti l’alternanza tra le 1.500 ore di teoria e le 1.500 ore di pratica, realizzate attraverso tre tirocini formativi in azienda. Le lezioni, che si svolgono nella sede di Roncegno, comprendono inoltre 200 ore di pratica nel laboratorio didattico di Villa Waiz dove gli allievi, coadiuvati e seguiti dal Direttore d’Hotel, hanno modo di mettere in pratica ciò che hanno acquisito durante la parte teorica. Qui possono lavorare con ospiti che, a vario titolo, alloggiano presso l’hotel: spesso si intrecciano scambi scolastici, visite e meeting con importanti esperti del mondo dell’ospitalità, docenti e rappresentanti di altre strutture formative.

«L’impossibilità di garantire il normale svolgimento delle attività di laboratorio per i nostri studenti ha consentito la messa in atto di un progetto già da tempo concepito, il Language Hotel - spiega il Dirigente Federico Samaden - e come spesso succede, da una difficoltà è nata un’opportunità. Un progetto formativo che risulta non solo una valida “alternativa” alle canoniche attività formative svolte in laboratorio, ma funge come prototipo sul quale elaborare nuove opportunità di apprendimento».

La volontà è, infatti, quella di inserire questa esperienza nel piano didattico, creando “pacchetti” ad hoc per la formazione di docenti e studenti, interessati a conoscere le procedure e le attività legate al mondo dell’ospitalità e della ricettività turistica. Il “Language Hotel” diventa un luogo dove esercitare, in lingua straniera, le proprie abilità nei vari ruoli: dall’housekeeping alla reception, dal service ai processi organizzativi, economici e relazionali del front e back office. Il tutto in piena sicurezza, rispettando normative e disposizioni sanitarie.













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