Al “Palio dela Brenta” l’hurrà è dei semoloti

Borgo. «Sono nato con il Palio a casa e ora me lo riprendo». Si commuove il giovane Marco Campestrin, capitano della fazione semolota, mentre alza il 35° Palio dela Brenta. Gioia e orgoglio si...


Marika Caumo


Borgo. «Sono nato con il Palio a casa e ora me lo riprendo». Si commuove il giovane Marco Campestrin, capitano della fazione semolota, mentre alza il 35° Palio dela Brenta. Gioia e orgoglio si mescolano nelle sue parole, mentre viene abbracciato da tutta la squadra. Ha portato la sua contrada alla vittoria, come in passato fece papà Flavio. Una vittoria schiacciante sui rivali semoloti, per 9 a 3, arrivata dopo due giornate di sfide.

Sfide in riva al fiume

Piazzetta Dante Alighieri, sulle rive del Brenta, ha fatto da cornice ai giochi, iniziati sabato sera con la gara della damigiana eseguita dai ragazzi e conclusasi in parità (la vittoria sarebbe andata ai farinoti che però avevano commesso un’irregolarità). A seguire un altro pareggio nella gara delle fionde, con i semoloti che si sono portati sul 5 a 2 grazie alla vittoria della suggestiva zatterata sul Brenta. Tifo da stadio e pubblico delle grandi occasioni anche domenica, con le gare che sono state precedute dalla sfilata del corteo storico con i figuranti in costume. Quindi la sfida dei serci (cerchi), con i ragazzini che hanno dato vita ad una animata competizione conclusasi in parità (anche qui una irregolarità, questa volta dei semoloti, ne ha compromesso la vittoria). Grande lavoro dunque per i tre giudici del palio, Carlo Pelissero, Simone Stefani e Beppino Scala, che più volte sono intervenuti spiegando il regolamento. Infine la gara decisiva, il tiro con l’arco: tre i punti in palio, con la possibilità per i farinoti (che avevano giocato il jolly) di raddoppiarli e portarsi a casa la vittoria. Tre manche, tesissime, che invece per un solo punto (70 a 69) hanno decretato la vittoria dei semoloti, che si sono quindi portati a 9 punti, contro i 3 farinoti.

La tonca dei farinoti

La piazza si è tinta di giallo e, tra l’euforia del pubblico, il corteo si è riversato sul ponte sulla Brenta dove è toccato prima al direttore artistico e presentatore del Palio, Matteo Chincarini (farinoto doc), e poi al capitano della fazione nobiliare, Stefano Moranduzzo, essere calati nel fiume, all’interno di una gabbia, per la tradizionale tonca.

Nel corso della serata, Gianni Refatti (Dottor Farina) ha premiato l’ex dottor Farina ovvero Bruno Bastiani mentre il presidente della Cassa Rurale, Arnaldo Dandrea, ha consegnato un riconoscimento a Gabriel Facen, giovane promessa per il futuro del Palio.

Il direttore artistico

«Sono molto soddisfatto della nuova generazione, riuscire a coinvolgere i ragazzi dai 18 ai 25 anni e vedere rinato in loro lo spirito della manifestazione è per me motivo d’orgoglio», spiegava ieri Chincarini, che insieme alle due contrade ha festeggiato fino a notte fonda. «Lavori un anno e, alla fine, si festeggia. Già oggi (ieri, ndr) ci siamo trovati per alcune riunioni in vista del prossimo anno. Se si fa, nel 2020 il Palio dovrà essere più strutturato: dovrà avere una struttura organizzativa diversa sulla quale bisogna investire», annuncia. Un plauso Chincarini lo fa a quelli che sono stati i compagni di viaggio sul palco: la vicentina Laura Funk, diventata ufficialmente semolota, il borghesano Matteo Novello che si è rivelato «una vera scoperta» e il giovanissimo Luca Pastore. Infine una bella sorpresa: visto il successo del documentario “La Brenta Gualiva”, saranno organizzate delle nuove proiezioni e, per Natale, sarà possibile acquistare il dvd.













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