Somator, via ai lavori due ettari da disboscare 

Taglio delle piante per valorizzare la faggeta secolare, con alberi di 200 anni Il cantiere, a valle del rifugio, parte in autunno: finanziamento di 33.600 euro


di Matteo Cassol


MORI . Riqualificazione paesaggistica in arrivo, per località Somator. Con gli interventi approvati dal Comune di Mori, sarà disboscata un’area di due ettari: le piante via via cresciute o interrate verranno sacrificate per aprire uno scorcio visivo e valorizzare la faggeta secolare che conta una quarantina di piante con età superiore ai 200 anni e dimensioni monumentali. I lavori si svolgeranno in autunno. Le basi erano state poste nel 2016, quando erano state selezionate dal Servizio urbanistica e tutela del paesaggio della Provincia, dopo un confronto con la Comunità di Valle, alcuni territori da avvalorare. Mori indicò l’area di Malga Somator con gli obiettivi di una riqualificazione paesaggistica, del recupero produttivo e dello svolgimento di attività didattiche e turistiche da collegare con le già consolidate reti dei Siti Zps Natura 2000 (Lago di Loppio e Manzano) e alla rete storico-sentieristica del Nagià Grom. Il finanziamento è di 33.600 euro: si prevede l’esbosco a valle del rifugio – per circa 2.500 metri quadri – e a ovest (17.500 metri quadri), sotto strada verso località Nagustel, ripristinando il precedente assetto di pascolo alberato. L'area a ridosso del rifugio si sta imboschendo con l’avanzare dei noccioli, mentre l'altra area (17.500 mq) ha un “soprassuolo boschivo” creato in parte dall’evoluzione naturale e in parte da rimboschimenti artificiali iniziati negli anni Settanta.

Per quanto riguarda i faggi monumentali, alcuni hanno diametri superiori al metro (104, 127, 153 centimetri) e “diametro di insidenza” di 23 metri, ovvero 415 metri quadrati di proiezione a terra della chioma, mentre le altezze sfiorano i 30 metri. Sono piante di 200-250 anni, con massa fra i 100 e i 140 quintali. L’area ha le caratteristiche per essere considerata una "faggeta vetusta", dunque con livelli di qualità ambientale e biodiversità di eccellenza. «Questi faggi, testimoni di un tempo improponibile a scala umana, saranno valorizzati – spiega l’assessore allo sviluppo economico e promozione del territorio, Flavio Bianchi – e, in fase di progettazione, sono state individuate specifiche misure di salvaguardia durante la lavorazione. Gli interventi di ripristino prevedono l'estirpazione delle ceppaie delle piante tagliate, per evitare il riscoppio di polloni, e il pareggiamento delle superfici con successiva risemina. Va attivato anche un piano di manutenzione decennale, dunque si prevede lo sfalcio e il pascolamento di bovini o equini, rivolto in prima battuta ad aziende zootecniche locali. A lavori conclusi si avrà ampia visuale sulla media Vallagarina: dal Monte Baldo alla Lessinia, dalle Piccole Dolomiti al Pasubio e fino alla Vigolana; all’interno si apprezzerà invece la relazione tra l’uomo e la natura, che porta a un ambiente ricco e dinamico, da vivere in tutte le stagioni dell’anno».

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