Ritrovato il tredicenne scomparso 

Lo ha intercettato la Stradale a Badia Polesine, in provincia di Rovigo: in sella alla sua bici voleva prendere l’autostrada


di Fabio Marzari


LAVARONE. Due giorni e una notte di ricerche incessanti, mobilitando tutto l'apparato della protezione civile, i carabinieri la guardia di finanza fino ai molti volontari concittadini che si sono aggiunti ai professionisti trentini. Finalmente poco dopo mezzogiorno arriva dalla polizia di Badia Polesine la notizia che tutti speravano di ricevere: il ragazzo è stato intercettato sano e salvo a cavallo della sua inseparabile bicicletta, codino al vento, mentre cercava di avventurarsi in autostrada. I genitori sono immediatamente partiti per recuperare l'avventuroso ragazzo. Del quale oggi come ieri non pubblichiamo nome e fotografia per doveroso rispetto della deontologia professionale e della esplicita volontà dei genitori, che avevano ritenuto martedì di autorizzare la pubblicazione sui social ma non su giornali e Tv.

Dei motivi della “fuga” si saprà di più quando, tornato a casa, si spiegherà con babbo e mamma. Per ora è solo possibile immaginare il pianto liberatorio dei familiari dopo due giorni di tensioni, vissuti con l'immagine di un possibile dramma. Come è possibile immaginare l'applauso scattato dal personale impegnato nelle ricerche appena ricevuta la notizia. Se ne era andato da casa martedì mattina, senza lasciare detto nulla. Visto il ritardo accumulato i genitori hanno dato l'allarme e sono partite le ricerche a tappetto. Più di 150 uomini impegnati, dalle forze dell'ordine ai pompieri dell’Alpe Cimbra, al soccorso alpino, ai Vigili del Fuoco permanenti di Trento. Accanto agli uomini hanno operato i cani da ricerca della scuola provinciale. Si sono utilizzati anche i droni a termocamera dei Vigili del Fuoco, mentre l'elicottero della Protezione civile e quello dei Carabinieri perlustravano l'altopiano, spiando ogni possibile traccia, sentiero, buca o anfratto. Tutto inutile. Angoscia e timore per un epilogo drammatico si facevano strada in tutti. Ma il giorno dopo, considerata l'attenzione e la professionalità impegnate dalle forze in campo, magistralmente coordinate dalla centrale operativa nella sede dei pompieri di Lavarone, alla presenza instancabile del sindaco Isacco Corradi, si faceva strada anche un'altra ipotesi: e se si trattasse di una bravata adolescenziale? E pare proprio che così sia stato. Affiancata da una tenacia che moltiplica l’energia, perché coprire più di 200 chilometri in 24 ore, notte inclusa, non è da tutti. Finito il momento drammatico forse abbiamo scoperto un ciclista ma anche un fegataccio. E se fosse che qualche villeggiante, durante l'estate, ha stimolato curiosità ed ormoni tanto da indurre l'adolescente all'avventura? Una chiacchiera vorrebbe fosse diretto addirittura in Puglia... Si sa che in certe occasioni le forze e il coraggio si triplicano. In ogni caso tutto l'altopiano tira un lungo sospiro di sollievo: alla fine, bene così.

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