Mori vuole impedire l’uso “diurno” delle slot 

Il giro di vite era stato chiesto con una mozione dal consiglio. Per la Provincia legalmente si può fare. Barozzi: «Vorremmo vietarle in orario lavorativo»



MORI. Dalla Provincia sono arrivati segnali rassicuranti dal punto di vista legale e per questo il Comune di Mori è pronto a valutare il bando alle slot machine in determinati orari della giornata, verosimilmente durante gli orari lavorativi classici (la mattina e il pomeriggio). Tutto è partito lo scorso marzo, quando su impulso di una mozione presentata dal Patt il Consiglio moriano aveva impegnato la Giunta Barozzi ad aumentare i metri di distanza dai luoghi sensibili (in modo da rendere impossibile sull'intero territorio l'apertura di nuove sale o il posizionamento di nuove slot), a chiedere alla Provincia parere scritto circa la possibilità di disciplinare gli orari delle sale giochi e gli orari di utilizzo degli apparecchi, a inviare la mozione alla Giunta Rossi e al presidente del Consiglio provinciale chiedendo di dare una norma certa in tal senso e a effettuare controlli periodici (almeno ogni sei mesi) attraverso il corpo di polizia locale per accertare la regolarità delle slot collocate sul territorio comunale. Ebbene, sul tema degli orari è arrivata una prima risposta della Provincia: nel parere fornito dal servizio legislativo provinciale si conferma la facoltà dei sindaci trentini di «adottare ordinanze volte a determinare limiti orari per le sale giochi che ricadono nella categoria degli esercizi pubblici, nonché degli esercizi pubblici e commerciali ove sono installate apparecchiature per il gioco», in quanto «ciò non dovrebbe presentare profili di criticità giuridica, fatto salvo l’obbligo di motivare la misura di limitazione degli orari provandone la funzionalità a esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica ovvero della circolazione stradale». Non è stato però sciolto il nodo riguardo all’analoga facoltà di adottare ordinanze in merito agli orari di accensione e spegnimento degli apparecchi da gioco, ossia, per capirsi, se al gestore di un bar o di una tabaccheria che abbia slot machine in funzione nei propri locali possa essere imposto di spegnere gli apparecchi in determinate ore della giornata senza di contro porre limiti alla sua attività principale. Dal servizio commercio fanno sapere che la giurisprudenza (Consiglio di Stato nel 2015, Tar dell’Emilia Romagna nel 2015 e Tar della Liguria nel 2016) si è già espressa in tal senso, ma non lo ha fatto esplicitamente il servizio legislativo provinciale: per questo è stato chiesto un nuovo parere.

«Questo primo parere – commenta il sindaco Stefano Barozzi – è certamente positivo e speriamo che ci siano conferme anche dal secondo, perché chiaramente non intendiamo chiudere i bar, ma limitare l’uso delle slot. La questione sarà valutata dalla commissione sociale, ma l’orientamento potrebbe essere quello di vietare le macchinette durante l’orario lavorativo». (m.cass.)















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