I ladri tornano e rubano i demolitori 

Dopo i furti di venerdì notte a Serravalle, i malviventi hanno colpito nella stessa zona, trafugando attrezzi da cantiere


di Michele Stinghen


ALA. Ladri recidivi, a Serravalle. E residenti preoccupati, perché “non c’è due senza tre”. Dopo i furti di venerdì notte, i malviventi - con ogni probabilità le stesse persone - sono tornati in via Monte Baldo, per andare “a colpo sicuro”. Questa volta hanno trafugato due demolitori, due motoseghe e altro materiale edile, rubandolo dal garage di Fabio Mutinelli. I ladri avevano già visitato l’abitazione, durante il raid di venerdì si erano presi dei laser per edilizia. Non è difficile ipotizzare che abbiano notato i macchinari durante la retata della notte precedente, e abbiano deciso di fare ritorno andando a “colpo sicuro”, avvicinando però un mezzo per portare via la refurtiva, troppo pesante per essere trasportata come avevano fatto il venerdì notte.

I ladri erano infatti stati immortalati dalla telecamera di controllo dal fratello di Fabio Mutinelli, Silvano. I video mostrano due persone, con giacca e cappuccio, mentre si avvicinano alla villa e quindi mentre si allontanano passando dai vigneti, con sotto braccio il televisore del vicino e persino una confezione con lenzuola nuove. La zona consente molte vie di fuga: ci sono case isolate, con in mezzo vigneti e sopra il bosco.

La notte scorsa sono tornati, hanno scavalcato il cancello di ingresso del cortile della casa di Fabio Mutinelli, per poi entrare nel garage. Il cancello ieri recava ancora i segni di fango degli scarponi dei ladri. Una volta dentro, sono stati rapidi, e hanno preso quanto più potevano, selezionando i macchinari più costosi. Probabilmente avevano la macchina molto vicina, perché si tratta di attrezzi pesanti.

«E dire che noi dormivamo al piano di sopra, e non abbiamo sentito nulla», riferisce la signora Mutinelli, ancora agitata dopo due furti consecutivi. «La notte di venerdì notai, senza però darci importanza, due persone che, sulla strada, guardavano verso le nostre case. Pensai fossero solo dei ragazzini. Ad un certo punto si sono spostati e hanno fatto scoppiare un petardo. Mi sono chiesta perché. Forse si trattava di un segnale di avvertimento, o volevano sentire quanti cani ci sono qui attorno».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano