Folgaria, la chiesa di Fondo Grande non sarà venduta 

Sorta negli anni 60 come cappella votiva, era sul mercato «Salvata» dall’interessamento di un residente e del parroco


di Fabio Marzari


FOLGARIA . L'interessamento immediato di Fiorenzo Gerola, che ha mobilitato istituzioni e paesani, unito alla sensibilità del parroco don Piergiorgio Cavagna, hanno permesso di salvare la chiesetta di Fondo Grande da eventuali vendite. Realizzata agli inizi degli anni sessanta come "cappella votiva", era un simbolo del complesso sciistico e luogo di culto di turisti e locali anche se non è mai assurta a chiesa consacrata. In ogni caso si sono sempre celebrate le messe in occasioni di ricorrenze particolari e anche matrimoni di chi amava sposarsi in una località alpina unica, ai piedi della Salizzona e della Martinella Nord nella conca del Fondo Grande. La forma era dominata da elementi gotici, ma che la rende preziosa agli occhi dei visitatori sono le vetrate a colori vivaci con inserti rappresentativi dei lavori nel bosco. da tempo nessuno si occupava dei necessari interventi al manufatto. Proprio per questo la parrocchia aveva pensato bene di offrirla in vendita al mercato immobiliare essendo la stessa svincolata da usi particolari. A Fiorenzo Gerola, da sempre residente a Fondo Grande, piangeva il cuore nel vedere trasformata in una villetta la chiesa che lo ha visto nascere e che al mattino vedeva svettare dalla finestra della propria camera. Sostenuto anche dal legame della famiglia Alberti, ha deciso di convocare una riunione con paesani della frazione, villeggianti , parroco e l'allora sindaco Forrer. Si è subito addivenuti alla conclusione che la vendita della chiesa per chissà quale destinazione sarebbe stato un torto irreparabile ai ricordi e alla testimonianza storica della medesima, quindi si è tracciato il percorso per il recupero dei finanziamenti che servono per metter mano ai rstauri , ottenendo così la certezza che la preziosa e caratteristica chiesetta sarebbe rimasta una "cappella votiva". Si sono salvati i valori che ad essa aveano affidato i costruttori del tempo, fra i quali è doveroso ricordare Primo Erspamer , già sindaco di Folgaria e presidente della Casa Laner.

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