folgaria  

Eccidio di Malga Zonta filo rosso con Marzabotto 

FOLGARIA. Mercoledì si torna a Malga Zonta per la cerimonia in memoria dell'eccidio nazi-fasciste nel qual persero la vita 14 partigiani e 3 malghesi. La commemorazione avrà inizio alle 10 con le...



FOLGARIA. Mercoledì si torna a Malga Zonta per la cerimonia in memoria dell'eccidio nazi-fasciste nel qual persero la vita 14 partigiani e 3 malghesi. La commemorazione avrà inizio alle 10 con le orazioni dei rappresentanti dei Comuni di Schio e Folgaria nonchè del Museo Storico del Trentino. L'orazione ufficiale è affidata alla vicesindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi. Per scelta precisa non ci saranno rappresentanti delle istituzioni provinciali. La messa al campo sarà celebrata da Padre Gregorio Moggio. Presenziano i Comuni decorati e le Associazioni d'arma, mentre un quintetto di ottoni accompagnerà l'intera cerimonia. Con la manifestazione, l'Anpi sottolinea l'importanza del progredire del progetto del Parco della Pace e della Memoria Trentino Veneto. Infatti proprio su questi pascoli e foreste fino al 1918 passava il confine fra l'Italia e L'Austria, e proprio qui si combatté ferocemente durante la Prima guerra mondiale. Ora l'impegno è quello di trasformare il luogo in una simbolica montagna di pace. Anche se, sottolinea l'Anpi, si assiste al ritorno di poco rassicuranti nazionalismi, mentre non mancano rigurgiti di vero e proprio razzismo. I fatti di Malga Zonta accaddero durante un poderoso rastrellamento di forze nazi-fasciste che con esso volevano bonificare la zona dalla presenza delle formazioni partigiane. Imbattutesi nel gruppo guidato da Bruno Viola, questi decise di ingaggiare il combattimento pur in forze decisamente minoritarie. Ovviamente l'epilogo era segnato ma servì a rallentare il rastrellamento e permettere alle pattuglie di resistenti di mettersi in salvo. Non così successe a Marzabotto durante la strage conosciuta come Eccidio di Monte Sole, dove vennero massacrate circa 1830 persone inermi. L'oratrice ufficiale, Valentina Cuppi, avrà il compito di creare un filo ideale che collega Malga Zonta con l'Appennino Bolognese e gli altri luoghi della Resistenza con l'intento di far rivivere i valori nati dalla stessa e che successivamente furono a fondamento della Carta Costituzionale. (f.m.)













Scuola & Ricerca

In primo piano

il sacerdote

Don Cristelli, oggi l'ultimo saluto a Miola. Celebra l'arcivescovo Tisi

Il funerale si terrà domani, venerdì 26 aprile, alle 15, nella chiesa parrocchiale del paese d'origine. Il sindacato dei giornalisti: «Fu mentore di tanti giovani colleghi»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”

I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»

IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»