Dodici sacerdoti a Lizzana per l’addio a don Mario 

Da molti anni viveva a Roma ma è sempre rimasto legato alla “sua” Pieve Tra la dozzina di concelebranti c’era anche il rettore dell’Università Pontificia



ROVERETO. Lizzana ha dato ieri l’ultimo saluto a don Mario Simoncelli: amici e conoscenti si sono stretti attorno al fratello Giovanni, alle cognate e ai nipoti per ricordare l’anziano sacerdote scomparso domenica e che proprio oggi avrebbe compiuto 94 anni. Docente emerito della Facoltà di Scienze dell’educazione dell’Università Pontificia Salesiana, viveva da anni a Roma ma, come sempre aveva desiderato, è stata la Pieve di Lizzana ad accoglierlo per l’ultima tappa del suo cammino terreno. Durante la cerimonia funebre alla presenza di dodici sacerdoti e presieduta dal rettore dell’Università Pontificia, don Mauro Mantovani, don Mario è stato ricordato “per la sua indefettibile disponibilità a servire”, testimone instancabile e credibile del Vangelo con le parole e con i grandi e piccoli gesti quotidiani. Uomo dall’intelligenza vivace, amante del sapere e della cultura, capace di ascoltare e di trovare sempre le parole giuste per infondere coraggio e speranza, don Mario è stato, nonostante la lontananza dalla sua terra che ha sempre portato nel cuore, “un vero trentino”, un uomo tenace e laborioso ma nello stesso tempo un uomo semplice ed umile. E sono proprio la sua tenacia, la sua semplicità e la sua generosità il dono e l’eredità più preziosa per tutti.

Don Mario, nato il 26 gennaio 1925, emise la prima professione religiosa come salesiano nel settembre 1941 e negli anni 1945-1947 studiò filosofia presso l’Istituto Salesiano del Rebaudengo, a Torino. Dopo la professione perpetua nel 1947, a Lima presso la Pontificia Università Cattolica del Perù, conseguì il dottorato in pedagogia nel 1950; rientrato in Italia si dedicò agli studi teologici (1950-1954) alla sezione di Torino Crocetta della Facoltà di Teologia. Fu ordinato sacerdote il 1 luglio 1954.

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