Bagarre in aula, la maggioranza se ne va 

Seduta calda a Folgaria, accuse pesantissime dalle opposizioni: volano insulti, e tra il pubblico molti dipendenti comunali


di Fabio Marzari


FOLGARIA. Succede di rado che le maggioranze abbandonino i consigli comunali. A Folgaria è accaduto. L’altra sera, a metà del secondo punto dell'ordine del giorno, a gruppi di due, senza commentare, la maggioranza ha lasciato l'aula, facendo mancare il numero legale e impedendo di fatto la prosecuzione della seduta. I fatti inducono a pensare che la maggioranza si stia sfilacciando e perdendo compattezza, per quanto il sindaco Forrer si sia affrettato a descrivere l'evento come conseguenza di un dibattito «portato a livello intollerabile».I toni dello scontro, anche verbale, non sono mai stati così accesi. Al punto che, a margine, molti si sono chiesti se la compagine che sostiene la giunta sia ancora così convinta. Il consiglio era stato convocato su iniziativa dei gruppi di minoranza per discutere alcuni ordini del giorno . Prima di ogni discussione, la consigliera Lucia Pergher faceva leggere una propria missiva con la quale decideva di staccarsi dal gruppo di appartenenza e formarne uno nuovo, rimanendo però a sostegno della Giunta. L'assalto è invece condotto da Maurizio Toller che brandisce la spada a nome di tutte le opposizione. Il contendere riguarda il funzionamento inefficace delle gestioni associate e il rapporto difficoltoso con i dipendenti. Questi ultimi accorsi in gran numero fra il pubblico, vociante verso sindaco e giunta. «Bisogna capire cosa sta succedendo di fronte a personale scontento e servizi carenti - attacca Toller -. Servono soluzioni condivise, dopo il necessario confronto con la macchina amministrativa. Se il personale si è rivolto al sindacato con un comunicato alla stampa deve esserci qualche cosa di importante che non funziona. Disinteresse dell'organo politico che spesso fa cadere la colpa su di loro, mentre da sempre si sono dimostrati un capitale insostituibile. Se non siete in grado di farli funzionare andate a casa e date la parola ai cittadini». Simone Cuel ringrazia i dipendenti. Il sindaco definisce quella di Toller «un'arringa senza voglia di serio confronto». Racconta l'evoluzione delle gestioni associate con i loro problemi, come si sono mossi i sindaci, l’incontro con i sindacati, e garantendo che le preoccupazioni dei dipendenti sono anche le sue. Delle rimostranze sono stati informati i segretari comunali. «Non possiamo assumere e abbiamo bisogno di un report del funzionamento delle gestioni» sostiene Toller, chiedendo sostegno ai segretari. «Smettetela di incolpare i segretari, replica l’ex sindaco Toller - non prendeteci per i fondelli, la struttura a sempre funzionato al top». Del resto, come ha osservato Stefano Marzari, la presenza di nmolti dipendenti comunali alla seduta fa capire che i problemi ci sono. «Non siete in grado di capire cosa non funziona? Non avete considerazione per i dipendenti. Siamo insoddisfatti» conclude Toller. Ma la bagarre scoppia al secondo punto, quando si discute di diritti e doveri dei consiglieri. Un agguerrita Sonia Forrer, non usa mezzi termini: «La totale assenza di risposte alle nostre interrogazioni e informazioni, si definisce silenzio-diniego e limita la democrazia oltre che i diritti dei consiglieri. Attendiamo risposte dal 2017, significa che è una scelta precisa perpetrata con la complicità del presidente del consiglio. Anche il dipartimento Enti Locali della Provincia vi ha redarguito in merito. Mi sento presa in giro. Le scuse a giustificazione di questo comportamento sono false e state offendendo l'assemblea. Siete antidemocratici».

La seduta viene sospesa, e subito prima il vicesindaco Gelmi con l'assessora Giada Cuel abbandonano l'aula senza proferire parola. Alla ripresa della seduta Baldessari propone di andarsene in quanto si vive in un clima di offese. Dal pubblico era in effetti partito un "pagliacci!". Abbandona anche Oberbizer, e viene a mancare il numero legale. La seduta finisce, con la sola opposizione sugli scranni.

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