AVIO 

A Piagù i volontari dell’Omg creano un’azienda agricola

AVIO. L’area di Piagù, acquistata dal patron della Calzedonia Sandro Veronesi nel 2013 e subito data in comodato d’uso a tempo illimitato all’associazione Operazione Mato Grosso è passata di...



AVIO. L’area di Piagù, acquistata dal patron della Calzedonia Sandro Veronesi nel 2013 e subito data in comodato d’uso a tempo illimitato all’associazione Operazione Mato Grosso è passata di proprietà ma non è stata venduta: semplicemente regalata alla stessa associazione e questa è la prima proprietà in assoluto intestata all’Omg anche se per un semplice atto formale Piagù fa capo alla onlus “Aria nuova”costituita appositamente e che si occuperà della gestione dell’azienda in fase di realizzazione. Un gesto nobile compiuto senza tanti clamori come è solito fare Veronesi che da anni è impegnato sia personalmente che attraverso la fondazione San Zeno, della qualche è presidente, in progetti di sviluppo mirati alla scolarizzazione, formazione professionale ed alla nascita di iniziative ed attività economiche in molti paesi del mondo ed è anche stato tra le popolazione Andine dove operano i volontari dell’Omg. Trecento ettari tra boschi e prati ad un decina di chilometri da Avio, sul monte Baldo a 1000 metri di quota, in un posto incantevole che in cinque anni ha già cambiato volto con terrazzamenti ripuliti e coltivati, prati sfalciati e casette rimesse dignitosamente in ordine. L’obiettivo dei ragazzi è farne un’azienda agricola multifunzionale ma anche un luogo di formazione e di educazione per sviluppare il senso solidaristico. A Piagù arrivano volontari da tutta Italia per dare una mano nei lavori agricoli, l’allevamento del bestiame la coltivazione degli ortaggi e nel taglio della legna sia da ardere che da opera che poi vendono per mandarne il ricavato agli amici impegnati in vari progetti in Paesi Latini. Risolto anche il problema dell’approvigionamento idrico con un lungo acquedotto che capta una sorgente a Bocca d’Ardole ma restano importanti investimenti da fare: dalla costruzione della stalla alla ricostruzione della casa patronale distrutta negli anni 70 da un incendio doloso innescato da due balordi. Sono stati recuperati i progetti originari di casa Venturi ma l’edificio dovrà essere costruito da una ditta e quindi i costi sono impegnativi. Per questo i ragazzi promuovo varie iniziative per racimolare il denaro necessario come ad esempio organizzando delle cene solidali. (f.r.)













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