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Uccisione dell’orsa Amarena, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio: “Pronti a costituirci parte civile”

L'uomo che le ha sparato è ora indagato. “Ho avuto paura”, si è giustificato. Task force per la ricerca dei cuccioli, anche con l’ausilio di droni



PESCARA. La Procura di Avezzano, pm Maurizio Maria Cerrato, ha aperto un fascicolo nei confronti del 56 enne che ha ucciso l'orsa Amarena a colpi di fucile, per il reato 544bis del codice penale, ossia chiunque procuri per crudeltà o senza necessità la morte di animali: l'uomo rischia dai 4 mesi ai 2 anni di reclusione.

Nel frattempo si apprende che l'uccisore era legittimato alla detenzione di armi da fuoco. I carabinieri della stazione del Comune di San Benedetto dei Marsi, hanno sequestrato tutte le armi dell'uomo ed il bossolo esploso. L'uomo si è difeso dicendo di aver "sparato per paura ma non volevo uccidere, l'ho trovata dentro la mia proprietà è stato un atto impulsivo, istintivo" ha detto.

"L'episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l'episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell'Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all'uomo" ha detto il direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise Luciano Sammarone.

Intanto più di 100 uomini tra carabinieri e forestali, con l' ausilio di droni e altre strumentazioni, si stanno attivando nel Comune di San Benedetto dei Marsi, per la ricerca dei due cuccioli dell'orsa. È quanto si apprende da fonti vicine alle forze dell'ordine. Si sta attivando una vera task force per mettere in salvo i due cuccioli ormai spaesati ed impauriti, fuggiti dopo aver perso la mamma a colpi di arma da fuoco.

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell'ambiente Gilberto Pichetto Fratin. "L'uccisione di una femmina di orso marsicano rappresenta un episodio grave, sui cui è doveroso fare quanto prima chiarezza. Sono in costante contatto con tutti i soggetti istituzionali che in queste ore lavorano per far luce sulla vicenda: è necessario adesso il massimo coordinamento tra Ministero, regioni, Ente Parco, Ispra, Cufa, sindaci e prefetti. Il nostro impegno è rivolto anche alla protezione dei cuccioli dell'orsa, facendo di tutto affinché possano restare in libertà".













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