tribunale 

Zappini, revocati gli arresti domiciliari

TRENTO. Revocata la misura degli arresti domiciliari per Luisa Zappini, dirigente provinciale ed ex responsabile del Numero Unico 112, accusata di peculato e truffa ai danni della Provincia. Provata...



TRENTO. Revocata la misura degli arresti domiciliari per Luisa Zappini, dirigente provinciale ed ex responsabile del Numero Unico 112, accusata di peculato e truffa ai danni della Provincia. Provata ma intenzionata a chiarire la propria posizione, ora cerca il conforto in famiglia, in valle di Rabbi. Attesa la chiusura delle indagini preliminari, dopo di che la difesa esaminerà gli atti, avrà modo di dare spiegazioni e prendere una decisione processuale. I domiciliari erano scattati il 4 aprile scorso. Una quarantina gli episodi contestati dalla Procura della Repubblica a Zappini, tra ipotesi di truffa per i falsi permessi di cura (sarebbe stata invece in viaggio, Maldive, Parigi ed altre mete) e di peculato per un uso illecito dell’auto di servizio. La misura era stata richiesta per evitare che Zappini potesse reiterare il reato o inquinare le prove. L’istanza di revoca è stata presentata dal legale dell’ex dirigente, l’avvocato Nicola Stolfi, al gip Claudia Miori, il pm Marco Gallina ha dato parere favorevole. Nei giorni scorsi Zappini ha chiesto l’interruzione dal comando presso il Cue, secondo la legge potrebbe fare rientro presso l’ente di appartenenza, ovvero l’ Azienda sanitaria, non si sa ancora con quale ruolo. Essendo ancora aperto il procedimento penale a carico dell’ex dirigente, il procedimento disciplinare chiesto dall’ Azienda era stato sospeso. Condotte criminose frequenti e reiterate nel tempo. Queste le motivazioni della custodia cautelare. L’ indagine della squadra Mobile di Trento era stata fatta su timbrature di cartellini, telepass, rifornimenti di benzina alla macchina aziendale nelle stazioni di servizio, incrocio dei dati delle celle telefoniche. Ricostruiti gli spostamenti di Zappini in base alle dichiarazioni fatte dalla stessa, in relazione agli episodi contestati. L’ex dirigente avrà modo di spiegare. La misura cautelare è stata motivata anche dalla presunta richiesta fatta da Zappini a due dipendenti. Uscita la notizia delle indagini, avrebbe chiesto loro di “modificare” la natura di un permesso 104 richiesto. Un errore che, avrebbe detto Zappini, andava corretto. (f.q.)













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