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«Votare donna è anche premiare chi fa scelte puntuali ogni giorno»

TRENTO. Il valore aggiunto di essere donna e del fare politica. Spiegato, senza retorica, da Francesca Gerosa, capolista (donna) di Fratelli d’Italia : «Siamo responsabili. Sappiamo bene il valore...



TRENTO. Il valore aggiunto di essere donna e del fare politica. Spiegato, senza retorica, da Francesca Gerosa, capolista (donna) di Fratelli d’Italia : «Siamo responsabili. Sappiamo bene il valore del tempo: e dunque se per una tal ora una cosa deve essere fatta, sarà così. Senza se e senza ma. Non ci sono scuse per una donna per non portare un figlio a scuola in orario o per non tenere ogni giorno la cosa a posto. Non si può rinviare. E poi, come nel mio caso, via al lavoro». Gerosa, con già alle spalle dell’esperienza politica maturata in Consiglio comunale, ha scelto di spendersi alle elezioni di domenica prossima con Fratelli d’Italia, lista che appoggia la candidatura di Maurizio Fugatti alla presidenza della Provincia.

Che cosa le ha chiesto, le dice, la gente che ha incontrato in campagna elettorale?

«Sento che c’è in giro tanta voglia di cambiamento e, senza essere troppo scaramantica, avverto un’ara buona attorno al centrodestra. Negli incontri che faccio ogni giorno trovo, e questo è incoraggiante, voglia di confrontarsi. Di capire che ci può essere un approccio diverso da quello che ha governato il Trentino negli ultimi anni».

Ed il cambiamento attraverso che cosa passa a suo dire?

«Attraverso il lavoro di persone capaci. Noi? Come Fratelli d’Italia diamo sicuramente dei contenuti. Andiamo oltre gli slogan. Ho parlato di tantissimi temi. Dal welfare, alla famiglia, alla burocrazia, alla sanità, all’imprenditoria. Al problema delle tasse».

Ecco, tasse e burocrazia. Davvero questo, lei è imprenditrice nel settore immobiliare, è il problema dei problemi?

«Sì. Un imprenditore, o un libero professionista, debbono impegnare più del 50 per cento del proprio tempo lavorativo in oneri burocratici di qualsiasi tipo. E sei solo, e non hai la possibilità di assumere un’altra persona che si occupi di questo aspetto, invece di fare produzione o consulenza (dunque di fare il proprio lavoro) devi gestire tutto quello che sta attorno. Vale in primo luogo per gli imprenditori, ma anche per i cittadini… La difficoltà di doversi rapportare con gli uffici pubblici, senza sapere come e quando, sperando di avere risposte. Si deve guardare ad una maggiore responsabilità anche dell’ente pubblico. Non la si deve sempre pretendere soltanto dal cittadino. Quest’ultimo deve essere piuttosto affiancato e accompagnato».

Finora non abbiamo parlato di quello che, per molti, è il vostro leit motiv: la sicurezza.

«É un tema importantissimo: la prima cosa che deve avere una persona è sentirsi in un ambiente sicuro. Visto che è in questo ambiente che svolge poi tutte le sue attività. Non è un segreto che, per tanti motivi, la non sicurezza venga percepita soprattutto in città. Molto meno nelle valli».

In città o, perlomeno, in fette di città?

Certo. Occorre che il presidio in queste zone diventi sistematico. Va creato un progetto a livello provinciale: ci debbono ragionare assieme le diverse forze dell’ordine ed i Comuni. Che cosa non ha funzionato sino ad ora? Si è parlato troppo della percezione, della sensibilità della gente nei confronti di questa cosa, e sono passati nel frattempo gli anni: ricordo le battaglie in Consiglio comunale, quando il centrosinistra ci dava dei visionari. Ci accusava di accrescere questo problema, continuando a parlarne. Il problema è stato sottostimato ed intanto è cresciuto. Ora correre ai ripari è più difficile che non aver fatto prevenzione».(g.t.)













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